Personaggi e interpreti (pilotanti) in ordine di apparizione:
Io su Zrx 1200S posso apparire scroto ma certe volte faccio anche di peggio.
Sara su Sv 650N guida rotonda e veloce, ma non sottovalutatela, l'ho vista grattare le pedane in un tornante.
Il Cattolico su bmw k 1300r guida aggressiva, forte nei pezzi veloci con i suoi 160cv.
Nicola su Zrx 1100 guida come un matto e non sta mai fermo.
Scarpellini su sv 1000 guida rotondo senza violenza.
Lucio su Zrx 1200r guida sornione ma pronto ad essere molto veloce, è uno "PRO".
Tasselli su Zrx 1200n guida fluido e usa pochissimo i freni, trane quando gli parte l'embolo, una sicurezza.
Stefano su Zrx 1200 pasticciata guida fluido e molto veloce.
Amico di Stefano su moto di cacchina guida rotondo con traiettorie del dolce prepuzio umano.
Il Marcantoni su ninja 1200 guida come se stesso spingendo un carrello della spesa.
Amico del Marcantoni su guzzi california, aiuta Enrico a spingere il carrello.
Umberto su Zrx 1100 pasticciata fighetta guida rotondo e da del gran gas.
Le passeggere sono state risparmiate dal racconto.
Primo giorno
Ore 8.30
Davanti a casa mia si presenta il Cattolico, all'orizzonte nuvole nere cariche di pioggia , dobbiamo incontrare sulla strada la mia meravigliosa fidanzata che ci aspetta ad un distributore con la sua cavalcatura. Il cattolico non ha la cerata perchè dice che se si bagna si asciuga, ha un giubbotto con una luce verde sulla manica, dice che è l'airbag. L'itinerario della giornata è impegnativo assai, sono circa 560km da fare, inizialmente 100km di autostrada fino a Casei Gerola poi 196km di strada tutta curve (Penice, Tomarlo, Centocroci) fino a Sestri Levante, poi altri 208 km di autostrada fino a Pontassieve ed infine 80km,passando per Il Passo del Muraglione per arrivare a Castrocaro Terme.
Io e Sara abbiamo la cerata e ne facciamo uso sotto una bella scrosciata d'acqua, il Cattolico si rinfresca. Ad un certo punto esce il sole, o forse siamo noi che gli andiamo incontro, e ci togliamo la protezione dall'acqua, mi metto anche i guanti racing. Ci fermiamo in un posto a bere un caffè, pulire le visiere e poi via! Il ritmo da tenere dovrà essere piuttosto alto visto che il navigatore dice che arriveremo alle 18.30 e non abbiamo ancora pranzato. Comincio ad andare allegro, in certi tratti mi prende un po' la mano ma poi rallento e li aspetto. Sara vuole stare dietro il Cattolico per non avere l'ansia di avere qualcuno dietro che la segue. Quando guidiamo nello stretto senza dare troppo gas lei ci sta attaccata, forte del suo sv 650 agile e della sua abilità di guida, quando diamo sfogo ai cavalli sento nell'interfono il suo piccolo motore che frulla per inseguirci. A Varzi incontriamo un povero risvoltino che ovviamente ha una speed e che ci supera nel centro abitato. Finito il centro abitato lo raggiungo e mi paleso in tutto il mio splendore nei suoi specchietti, lui cerca di aumentare il suo misero ritmo ma con scarsi risultati, ovvero una guida nervosa e continui sguardi negli specchietti per capire quando sarebbe arrivato l'inevitabile sorpasso. Supero in accelerazione i suoi tre pistoncini del dolce prepuzio umano di li a poco sarò seguito dai miei compari. Incontriamo anche un suv Mercedes che non vuole togliersi dal dolce prepuzio umano, lo supero all’ esterno poco prima di una curva a destra, non va piano, ma se mi metto ad andare lo semino, lui comunque continua a non far passare i miei, ad un bivio gira altrove e ci ricompattiamo. In un baleno arriviamo a Marsaglia superando tutto ciò che si trovava sulla strada. Ci beviamo il Penice e puntiamo il Tomarlo, a circa 200 km di cammino ci vien fame, ci fermiamo in un paese e pranziamo leggeri (purtroppo). Al Cattolico si accende la spia dell'olio, siccome l'ha appena portata in officina non gli diamo peso. Continuiamo la corsa per il passo delle Cento Croci, mentre guido penso che potrei diventare io una delle croci. Il Cattolico ha la spia dell'olio fissa e va in fissa, cominciamo a cercare posti dove trovare olio, ma niente, tutto chiuso. Ci fermiamo a San Pietro Vara al bar a mangiare un ghiacciolo Il cattolico vorrebbe andare in un bmw service, ma è ad Aulla, gli consiglio di finire i ghiaccioli e di controllare se c'è sto olio dentro o meno. Leggiamo sul manuale d'istruzioni come si fa a leggere il livello dell'olio, bisogna smontare la sella per accedere al tappo con l'astina oppure, sul fianco destro, nascosto, c'è un tubo dove si vede il livello.
Non c'è olio.
Questo succede a chi porta la moto dal meccanico "officina specializzata BMW", gli dice di controllare i livelli e poi non controlla lui stesso i livelli. Chiedo ad un vecchio sdentato seduto davanti al bar, mi risponde in inglese che lui non è del posto, chiedo ad un altro che è ancora più sdentato e mi dice che a 10 km dovremmo trovare un officina. Dopo avermi dato l'informazione si alza e si va a sedere fuori al bar successivo a 10 metri. Ci vestiamo sotto un sole cocente e ripartiamo ma....dopo pochi metri vedo che c'è una specie di autofficina, mi fermo e vado dal proprietario che sta contrattando con un cretino sotto il sole, mi fa segno di aspettare dopo che chiedo: "chi e il capo qui?". Finisce e gli chiedo se ha il 10W50, mi fa di no, che ha solo il 10w40 ma il Cattolico è in fissa col 10W50 del libretto (che tanto non troverà mai). Il Cattolico decide di percorrere altri 19km senza olio, è un uomo di fede, in autostrada gli danno un 15W50 e butta dentro anche un pulitore nel serbatoio. Ok ora sono 200 fino a Pontassieve. A circa 100km vediamo nubi nerissime davanti a noi, ci fermiamo e ci mettiamo la cerata, che non avremo più tolto fino alla fine del viaggio. Usciamo dall'autostrada e ci prepariamo all'ultima fatica, il Passo del Muraglione e poi Castrocaro Terme, nostra destinazione finale. Incontriamo una renault bianca guidata da un pazzoide che conosceva bene la strada, mi ingarello fino a che non comincio a vedere l'asfalto sporcato da gocce d'acqua, li desisto anche perchè ho già seminato i miei compagni di viaggio. Prima di arrivare in cima al muraglione ci fermiamo in un bar a bere dell'acqua fresca, conversiamo con la proprietaria e assistiamo all'inizio del nubifragio che poi ci accompagnerà per tutto il rimanente percorso di 49 km. Ripartiamo sotto una violenta pioggia, in cima al muraglione non ci sono motociclisti, pardon, ci sono solo tre motociclisti, noi. Arrivati a Castrocaro la pioggia è ancora più violenta non vedo un accidente, vado su un marciapiede e chiedo a degli utenti di un bar che si riparavano dietro la porta dove sia il nostro albergo, la prima a sinistra, poi in fondo a destra mi vien detto. Arriviamo all'albergo, il cattolico da strizzare, io e Sara appena umidicci, il nostro abbigliamento ha fatto il suo dovere, sono le 20.30. La tipa dell'albergo è gentilissima ci fa entrare e ci da le camere subito. Lucio era già arrivato da ore ed era già al ristorante dove avevo prenotato per le 20.30. Nel frattempo arriva Scarpellini e la sua donna, che si sono lavati per bene non tenendo conto del meteo o forse guardando quello sul televideo. Scarpellini vorrebbe andarsene ma lo invito a desistere e prendere posto nell'albergo, noi li avremmo aspettati al ristorante, sono le 9.30. L'albergatrice ci da 3 ombrelli, siamo io e Sara, Nicola e Barbara e il Cattolico. Arrivati al ristorante veniamo saziati da bruschette fuori ordinanza, vino qb e acqua a fiumi vista la sete pregressa. Arrivati anche Scarpellini e Francesca la cena prosegue con la bruschetta alla nutella e la grappa fatta in casa che era molto buona, rubo due bottiglie di plastica e le riempio ad una fontanella per la notte, non si sa mai. Cantando, bestemmiando lungo una specie di via crucis e facendo casino arriviamo all'albergo, la serata è finita, non so che ore siano ma ci siamo divertiti. Sara è preoccupata della giornata che seguirà, l'ultima volta che è venuta ad un raduno Zrx è caduta ed era in Emilia Romagna, ma stavolta sarà diverso, lo sappiamo entrambe, ora ha molti più km alle spalle e ha la tuta intera che la fa molto sexy, ma io sono di parte.
Secondo giorno
Svegliato con due messaggi di defezione vado a fare colazione, colazione che ci prepara per l'altra lunga giornata che si prospetta, altri 500 e passa km. Programma: Castrocaro - Passo della Calla - Valico Croce ai Mori - Casa del Prosciutto a Vicchio dove avremmo pranzato - Passo della Colla - Passo della Sambuca - Casa. (al programma si sarebbe aggiunta anche la Raticosa).
Tasselli, nostra guida della giornata, ci attendeva assieme a Lucio, Stefano e un suo amico con una moto di cacchina (bmw urban gs) nella piazza principale del paese.
Saluti, abbracci, baci e si parte!
Sto dietro al Tasselli, una sicurezza. Lucio fa il primo dritto della giornata ad una svolta, torna indietro e ci raggiunge. Tasselli pennella le curve con grazia, talvolta gli girano i 5 minuti e parte ma sempre con grazia. Ad un certo punto faccio passare tutti per riprenderli uno alla volta, riprendo Nicola e Barbara, l'amico di Stefano con la moto di cacchina, il Cattolico , Stefano, Sara (ah come guida bene la mia fidanzata, oltre che essere molto bella) e Lucio. Sulla strada del passo della Calla Lucio fa un sorpasso di due auto prima di una curva e mi distanzia, lo riacciuffo, in lontananza vedo che Scarpellini, ha sorpassato Tasselli, con una manata di gas supero Lucio e mi porto dietro Tasselli,Scarpellini mi sta aspettando, lo sento. Supero il Tasselli e visto che dice che è la sua strada raggiungo Scarpellini e gli sto dietro, fa un lunghino, poi un altro, ad un tornante mi giro e vedo i miei in lontananza, li incito. Sembra conoscerla bene, guida rotondo avendo la passeggera, tiene un ritmo allegro ma non troppo, speravo in qualcosina di più e mi ha promesso che si rifarà una volta che ci troveremo e sarà single in sella. In Cima alla Calla c'è il Marcantoni ed un suo amico che ci aspetta, saluti e baci di nuovo, Scarpellini fa amicizia con un gruppo di ciclisti, lo redarguisco pubblicamente gridando :"Scarpellini che dolce prepuzio umano ci fai in mezzo ai ciclisti?", viene difeso dai ciclisti.
Il giro continua filmo un po' uno, un po' l'altro e poi...e poi io, Lucio e Stefano facciamo i birichini. Con la scusa di aspettare Enrico e il suo amico facciamo andare su tutti e aspettiamo. Arrivato il Marcantoni si parte, Stefano comincia piano e Lucio lo segue ma a distanza, ad un certo punto Stefano comincia a tirare e Lucio si perde d'animo e rallenta (fa una curva a destra e subito si mette la mano sinistra sulla coscia e si alza allargando la traiettoria), lo passo e mi lancio all'inseguimento di Stefano che mi ha dato 5 o 6 secondi. Piano piano limo i secondi che ci separano e lo raggiungo, Stefano sfrutta per bene tutti cavallini e riprenderlo non è facile devo scannare il motore, in 9 minuti scarsi raggiungiamo tutti gli altri. La mia corsetta l'ho fatta, ora seguo felice la mia fidanzata che segue Tasselli.
Arriviamo alle 13.00, ovvero 30 minuti in anticipo, al ristorante, accolti da un caldo terrificante.
Dovrebbe esserci anche Umberto con Stefania ma non ci sono, un messaggio mi dice che sono a Fiorenzuola col cavo del gas rotto, succede a pasticciare le moto .
Dopo mezz'ora ci fanno entrare e cominciamo a mangiare come maiali, affettati, crostini, polenta coi funghi, tris di primi che levati, teglie di carni miste (costata ai ferri,due tipi di arrosto) e per finire un dolce buonissimo! Ad un certo punto Sara se ne va a riposarsi sotto l'ombra di una pianta, a lei le mangiate non piacciono. Scarpellini e Francesca se ne vanno mentre noi finiamo di abbuffarci. Beviamo un caffè, niente grappa, fa troppo caldo (e per dirlo io).
Usciamo.
Il caldo è bestiale, non so che ore siano ma ci mancano ancora due passi da fare, la Colla e la Sambuca. Saluto Marcantoni e il suo amico che faranno un altra strada.
Ripartiamo.
Cibo e alcol mi hanno rigenerato, ora sono pronto a cercare la saponetta sull'asfalto. Ci spariamo la Colla (non quella che si sniffa) e dopo una breve sosta al'ombra ripartiamo per la Sambuca ma...Tasselli buca. Tutti fanno strani gesti, mi fermo accanto al Tasselli e vedo che ha il posteriore a terra. Tasselli è un precisino e immagino come si debba sentire. Mi spoglio del pezzo sopra della tuta, dovevamo trovare dell'acqua, le nostre scorte erano finite, ora quell'antico vaso andava portato in salvo, sembrava impossibile ma ce l'avremmo fatta. Tasselli dice che due kilometri più avanti c'è un bar, il Cattolico era l'unico ancora vestito da moto, gli dico che c'è bisogno di un volontario, partiamo! Arrivati al bar spiego alla signora dietro al bancone la situazione, gomma forata ecc, le chiedo se ha delle bottiglie vuote da riempire, vuole darmi un secchio, mah. Tira fuori le bottiglie mi vuole prestare anche la macchina, le dico che se mi presta l'auto le lascio li il casco e il paraschiena, lei mi dice che al massimo carichiamo la bici sulla macchina... la bici?
Forse non ha capito bene...
Ritorno sui miei passi e mi faccio ridare il casco, andrò in moto col Cattolico. La gentile signora mi ha dato 2 bottiglie da un litro e un flacone da 5 litri di detersivo, ovviamente tutto pieno d'acqua. Rieccoci dai nostri amici carichi d'acqua. Mentre gli altri lavorano e guardano lavorare mi prodigo per mettere in sicurezza l'area, prendo un ramo e lo spezzo in tre parti così da riuscire a fare stare in piedi la mia giacca in pelle a mo di triangolo una decina di metri dal gruppo, visto che eravamo subito dopo una curva. In poco tempo, grazie ad un compressore da 12V che aveva l'amico di Stefano (si, quello con la moto di cacchina) si rigonfia la ruota e si scopre il foro, Nicola lo tappa e siamo pronti a ripartire! Arriviamo al bar e consumiamo un sacco di roba fresca ringraziando la signora e il suo buon cuore, intanto Tasselli fa il provolone. Inizia ora la parte tragica del ritorno con una calura incredibile.
Ci salutiamo tutti con la promessa di rivederci presto.
Stefano e il suo amico ci consigliano di seguirli per non finire nel "nodo" di Bologna, la loro idea è quella di tagliare tutto per strade secondarie e finire a Modena, dove abitano. Io,Sara,il Cattolico e Umberto e Stefania li seguiamo. L'amico di Stefano va un po' più forte di come andava prima e questo è bene, ma ogni tanto fa delle traiettorie del dolce prepuzio umano, sara la moto di cacchina?
Arriviamo alla Raticosa, Umberto e Stefania ci salutano, imposto il navigatore su "casa" percorso più veloce, comincio a guidare io il gruppo ma è un po' spompo, faccio l'elastico, tiro e rallento per spronarli un po'. Entriamo in autostrada mancano, 280km, il navigatore dice che arriveremo alle 22.40. Il sole è basso ed è proprio di fronte a noi, il tramonto mi consegna la visione splendida di 4 cavalcanti in uno sciame d'auto, sembra un dipinto. Stefano e il suo amico si separano da noi a Modena, continuiamo, cerco di tenere la media dei 130 aiutato dal navigatore che mi segnalava tutti i tutor e la velocità media in tempo reale. Sara è un po' impaziente e talvolta mi supera. A 100 km da casa ci fermiamo stremati dal caldo e dal male al kulo, Benzina, redbull e pisciata, quando esco dal cesso Sara ha già indosso il casco, il Cattolico non se la sente di proseguire subito, Sara deve andare a lavorare il giorno dopo e deve prepararsi la cena, il mio amore prima di tutto.
Saluto il Cattolico e gli dico di scrivermi quando arriva, io farò lo stesso.
Si riparte, arrivati a Milano tagliamo per la Est e prendiamo la Meda, qualsiasi cosa si palesasse davanti la facevo spostare con i miei 4 fari. Accompagno a casa Sara e la saluto dall'interfono, è stanchissima. Arrivo a casa e, con molta calma faccio tutto quello che devo fare, tanto il lunedì non lavoro. La mia serata finirà alle 2.00 dopo aver lavato la lavatrice 3 volte (grazie a mia madre che lava gli stracci del cane e poi non pulisce il filtro), aver imborotalcato tutto l'abbigliamento da moto e aver visto un film con una guinness ghiacciata.