Premetto che nelle moto, ed ormai anche nelle auto, le batterie sono del tipo "MF", ovvero "maintenance free", senza manutenzione, e nelle moto in particolare l'elettrolita ( l'acido) è contenuto da una "spugna" di vetro.
MF significa che non si può controlalre ne rabboccare il livello dell'elettrolita. In una batteria da auto è magari possibile, forzando i tappi di chiusura delle singole celle, ma in una piccola batteria da moto è difficile, se non impossibile.
Quindi si scarta subito la manutenzione fatta contollando il livello di acido nelle celle.
Il fattore principale che determina la vita di una batteria di questo tipo è il fattore "C" ( ovvero, C_lo !!!)
Secondo mè, il fattore C sta nell'avere sul veicolo un regolatore che non sovraccarichi la batteria, ovvero che dia una tensione verso il limire minimo del range dato dal produttore del veicolo.
Nello specifico della SV650, l'intervallo nel quale un regolatore è considerato efficente va da 13.5 a 15.0V
In un topic dove si cercava di capire se il problema alla batteria sempre scarica fosse dovuto al regolatore o al generatore, ho dichiarato che la batteria della mia vecchietta K2 è ancora l'originale. L'ho scritto per fare una battuta, ma è la vera verità. Da li a seguire alcuni commenti che mi hanno fatto riflettere su nozioni che conosco bene, ma che non avevo mai pensato di collegare fra loro.
Ripeto:
Le due cause a me note che determinano la fine della vita utile di una batteria al piombo/acido sono la "solfatazione degli elementi" e lo "sfaldamento degli elementi"Dip ha scritto:il fattore C sta nell'avere sul veicolo un regolatore che non sovraccarichi la batteria
La solfatazione avviene normalmente nel ciclo di scarica della batteria, ovvero sugli elementi si formano sali di solfato di biombo che isolano gli elementi. La formazione è tanto maggiore quanto maggiore è la scarica, ovvero quanto la tensione A VUOTO ( quadro spento ) della batteria si avvicina ai fatidici 10.5V, e per quanto tempo vi rimane.
Considerato che una qualsiasi batteria ha una sua autoscarica, ovvero si scarica anche se non eroga corrente, va da sè che in una moto ferma in garage per 6 mesi, e magari a temperatura inferiore ai 25°C che aumenta l'autoscarica, la batteria andrà molto vicino, se non addirittura ad un valore inferiore, ai 10.5V e vi rimarrà per troppo tempo. Quindi i sali formatisi sugli elementi diventeranno irreversibili, diminuendo la capacità della batteria.
A questo si pone rimedio caricando una volta al mese la batteria.
Lo sfaldamento avviene quando il livello dell'elettrolita diminuisce , lasciando parte di elementi scoperti ed esposti all'aria. In questa condizione, gli elementi si ossidano e si "sgretolano" andando a depositarsi sul fondo, fino a creare un cortocircuito negli elementi stessi della batteria.
Ma siccome
bisognerebbe cercare di limitare l'evaporazione dell'elettrolita.Dip ha scritto:non si può controlalre ne rabboccare il livello dell'elettrolita
Fornendo in carica troppa corrente alla batteria, o una tensione superiore al limite massimo di ricarica, questa si scalda e quindi bisogna ridurre la corrente di carica.
Ho scritto corrente ( ampere ) e non tensione ( volt ), anche se per ridurre la corrente, si agisce sula tensione.
Per una carica corretta, bisogna partire con una tensione di 2.4V/elemento, quindi 14.4V, e mantenerla finchè non si sarà data alla batteria tutta la corrente necessaria "per riempirla". ( dipende dalla corrente fornita e dalla capacità in apere/ora della batteria ).
La tensione di una batteria "piena", ovvero carica al 100% sarà a vuoto ( quadro spento e senza caricabatterie ) 2.16 V/elemento, quindi 12.96 ( facciamo 13V, e non se ne parla più...)
Una volta che la batteria è "piena", va mantenuta, ovvero bisogna fornire una tensione di mantenimento ( si chiama così...) pari a 2.21V/elemento, quindi 13.26V ( vabene anche 13.3V).
In questo modo la batteria si prende una corrente irrisoria, praticamente solo quella che le serve per compensare l'autoscarica.
Il famoso "manutentore di carica " della Lidl dovrebbe fare solo questo ( non ce l'ho, quindi ipotizzo ), ovvero fornisce alla batteria i 13.3V necessari al mantenimento, per un tempo indefinito.
Se la batteria fosse scarica, provvede anche a ricaricarla al massimo all'80% della sua capacità, ed impiegherà giorni !!!!
Un caricabatterie "serio " ( non lo chiamo intelligente, non ha un cervello ma fa solo quello per cui è stato progettato ) deve fornire una corrente iniziale tale da rimanere entro il limite massimo definito dal costruttore della batteria, e lo deve mantenere finchè la tensione della batteria raggiunge i 14.4V. Aquesto punto deve mantenere costante la tensione a 14.4V, mentre la batteria inizierà ad assorbire meno corrente, man mano che la batteria stessa si sta "riempiendo" ( caricando ).
Quando la corrente assorbita sarà scesa sotto la 20% della corrente iniziale, il caricabatterie dovrà mantenere la tensione al valore di mantenimento (13.3V) per un tempo indefinito.
il corretto processo di carica è questo, e ci metto anche un "masticazzi"!
Il regolatore di tensione di un veicolo ( auto o moto che sia )non fa assolutamente niente di quanto scritto sopra, ma fornisce all'impianto elettrico ( e quindi anche alla batteria) una tensione fissa che deve stare fra i limiti specificati dal costruttore del veicolo.
MA (c'è sempre il ma nella vita...) 13.5V sono pochi e al massimo si arriverà all'80% di carica.Nello specifico della SV650, l'intervallo nel quale un regolatore è considerato efficente va da 13.5 a 15.0V.
15V sono un pelo troppi, la batteria si carica completamente e in fretta e poi si scalda troppo e produce vapore, lasciando scoperti gli elementi ecc.ecc.
Il fattore "C" entra in gioco ora, dipende dal regolatore che avete nel vostro veicolo.
Nel mio caso, la batteria è arrivata a 12 anni di vita suppongo perchè il regolatore della mia moto al minimo e fari spenti, fornisce una tensione di 14V, quindi appena avviato il motore, mentre esco di casa e quando rientro, la batteria viene caricata bene per un pò, sopra ai 3000 giri la tensione va a 13.5V e vi rimane anche a fari accesi.
13.5V non sono molto lontani dai 13.3V del mantenimento, la batteria non si caricherà al 100% ma non inizierà a bollire, neanche in estate quando la temperatura è sopra ai 35°C.
Per quanto riguarda il mio comportamento verso la batteria, in inverno, quando uso la moto se mi accorgo che la batteria fatica ad avviare il motore, appena rientro la collego ad un " alimentatore stabilizzato" tarato a 13.8V che al massimo eroga 1.5A. Lo lascio collegato 12 o 36 ore, a seconda dei giorni in cui capita, ma mai di più.
Quindi la batteria si carica senza troppa corrente, e soprattutto, essendo freddo, ha pochi problemi di eccesso di corrente.
Se capita che la moto stia ferma per dei mesi ( è raro, ma alcune modifiche fatte sono durate a lungo ) contollo la tensione di batteria tutte le volte che vado in garage, e se la trovo sotto ai 12V, la collego al solito alimentatore.
in conclusione, il fattore "C" impedisce che uno o più elementi vadano in corto per sfaldamento degli elementi, il cui sintomo è che appena scollegata la batterida dal caricabatterie, questa sia calda e che abbia una tensione inferiore ai 12V
Per quanto riguarda quello che possiamo fare noi, mai abbbandonare la batteria per mesi, tantomeno al freddo, ed al posto di un caricabatterie da auto ( che friggerebbe la batteria se lasciato per ore collegato ) o un caricabatterie economico o di dubbia provenienza, meglio utilizzare un alimentatore stabilizzato, regolato a 13.5V, oppure meglio ancora, un caricabatterie serio come descritto sopra, del tipo "next step" che abbia le fasi Bulk ( iniziale ) Absorbition ( carica fino al 90% della ricarica ) e Float ( mantenimento a tempo indefinito.
Vi rispondo ancor prima che me lo chiediate, non so dove trovarlo, non so quanto costa , non conosco nessun produttore ne mai lo comprerò. Al limite, me lo costruisco...Ma devo prima progettarlo.
Alcune nozioni le conosco per via del lavoro che faccio, altre me le sono appena studiate, ma si tratta di chimica e non è proprio il mio campo, quindi nel dettaglio della solfatazione e della sua inversione non sono in grado di scendere.
Di più non sò, mi dispiace.
Il Vostro logorroico, ma spero illuminante,
Dip