ho fatto anche io il cameriere lavorando per dieci (ed in nero)
ma il fatto di voler farci credere che sia un italia di sfaticati non mi va giu'.
fatti non fummo per essere infelici. se quello che dovrebbe essere lavoro porta infelicita', ti lascia vivere giusto giusto, diciamo cosi', e ti porta via la vita, allora non e' lavoro
se dopo aver lavorato ti resta solo un letto, la stanchezza, la frenesia del tempo che non ce la fai, i pensieri di non saper dove sbattere la testa, perche' comunque hai arretrati da pagare, dei cari da far pappare e la pappa scarseggia. beh questa ed altre cose non e' vita, e la fonte apparente di guadagno per procurarsi beni e servizi "non e' lavoro"
il lavoro non uccide
il lavoro non ti porta via la salute
non ti strappa via la vita
il lavoro e' lavoro se ti diverte
se ti da sodisfazioni
se ti porta tranquillita'
se non ti stanca
se ti fa vivere felice col giusto sapendo di non pretendere il troppo assai se si vuole che anche gli altri troppo assai abitanti del mondo abbiano il giusto ed una vita grosso modo come la tua. tendente al felice e non con lancetta fissa in zona rossa sangue e sofferenza.
piacerebbe anche a me affacciarmi in piazza san pietro con gente che mi lava i piedi e mi lecca il c u l o. o forse non mi piacerebbe, perche' le bave altrui non le voglio
ma e' ora di smetterla con sta storia della sofferenza sangie e tragedia. non abbiamo piu' da qualche millenno la candella accesa sulla testa con qualcuno che aspetta l'urlo di mu
