E questa è la storia... ma più di questo, vorrei ricordare a tanti italiani, D.O.C. e d'importazione, che cosa può fare la nostra nazione quando ci si mette d'impegno...Alle 10:25, nella sala d'aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna, affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose, causando il crollo dell'ala ovest dell'edificio. L'esplosivo, di fabbricazione militare, era posto nella valigia, sistemata a circa 50 centimetri d'altezza su di un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell'ala ovest, allo scopo di aumentarne l'effetto; l'onda d'urto, insieme ai detriti provocati dallo scoppio, investì anche il treno Ancona-Chiasso, che al momento si trovava in sosta sul primo binario, distruggendo circa 30 metri di pensilina, ed il parcheggio dei taxi antistante l'edificio.
L'esplosione causò la morte di 85 persone ed il ferimento o la mutilazione di oltre 200.
Le palle le abbiamo. Le capacità anche. Non abbiamo un nemico, che in quel giorno fu la tragedia e la cattiveria di qualcuno (chi e perchè è complicato e confuso da raccontare...), ma abbiamo la forza per affrontare e vincere ogni difficoltà, ogni problema, ogni tragedia, ogni ostacolo.La città reagì con orgoglio e prontezza: molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie; immediatamente dopo l'esplosione la corsia di destra dei viali di circonvallazione del centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze ed ai mezzi di soccorso.
Dato il grande di numero di feriti, non essendo tali mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus, in particolare quello della linea 37, auto private e taxi. Al fine di prestare le cure alle vittime dell'attentato, i medici ed il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pazienti.
L'autobus 37 divenne, insieme all'orologio fermo alle 10:25, uno dei simboli della strage.
Piantiamola di farci la guerra tra di noi, smettiamola con queste battaglie da Risiko. Ieri è scesa una tempesta sulle borse, domani capiterà qualcosa di peggio.
Siamo già in un mare di schifo, smettiamola di affondarci tra di noi.
