Hyperion ha scritto:Il test sharp è fatto prendendo materiale da negozio, quindi è un indice del livello di sicurezza del casco effettivamente in vendita.
E' un metodo diverso di fare test, ma è sul metodo complessivo che cerco risposte. Ingegneristiche e mediche.
Hyperion ha scritto:La ECE 22.05 è una omologazione, e di conseguenza è la richiesta che la ditta venditrice fa per ottenere l'omologazione da apporre a tutti i prodotti dello stesso modello in vendita, e casualmente i prototipi che mandano per il test sono fatti meglio di quelli che poi vendono: so per certo di una ditta italiana che ha commissionato un paio di prototipi in carbonio (la finalità ovviamente non è nota, sono io che ho fatto queste deduzioni). I test di altroconsumo sono un altra conferma: caschi di negozio con tanto di omologazione che falliscono banali test da impatto.
Sono malizioso se penso che se avessero preso i prototipi che hanno mandato all'omologazione avrebbero superato il test?
Puoi provarlo? Al di là del fatto che ragionando e avendo (poca) fiducia nelle aziende è abbastanza umano pensarlo, ma sei in condizione di poter provare quanto hai scritto?
Altroconsumo ricordati che cerca comunque dei proseliti... che paghino lo stipendio a chi lavora direttamente per l'associazione.
Hyperion ha scritto:E la risposta delle case? Qui c'è l'omologazione, quindi puppa!!
Ma voi a chi credete: ai numeri stampigliati sul cinturino o ad un casco rotto?
Purtroppo, a nessuno dei due... Anche perchè l'unica certezza di dire "quel casco mi avrebbe ben protetto" è fare tutti gli incidenti del caso. E se permetti non ne ho voglia.
Stabilito che ogni persona più o meno resiste a quelle sollecitazioni (e il test andrebbe fatto ovviamente vita per vita, ti metti tu a fare il primo Crash test dummie?), e che probabilmente, mediamente ogni casco di quella marca e di quel modello trasmetta dall'esterno (dato X l'energia ricevuta ) all'interno X-una data percentuale.
Il che porta un risultato biologicamente compatibile col non romperti cranio o collo... forse.
Come si fa a dire queste cose? Statistiche mediche, calcoli probabilistici ed ingnegneristici. Vorrei di fronte a questi dati e comparate le trasmissività d'impatto, capire se la SHARP è realmente meglio.
Purtroppo, legalmente, tanto SNELL quanto SHARP contano meno di un çazzo...
Hyperion ha scritto:Ed io nei test sharp (che ricordiamolo perchè altrimenti sembra che si stia parlando della ditta di gigi l'azzeccagarbugli: è una organizzazione sponsorizzata dal governo britannico) credo; ed io un casco che ha preso 2 o 3 stelle al test sharp non lo compro, sia esso arai, shoei, bell, uazzamerigan o meidinmarocco.
Ma qui siamo nell'ambito delle scelte personali... E sono tutte legittime.
Hyperion ha scritto:Poi per carità capisco anche il punto di vista di chi ha speso un botto di soldi in un arai, e poi scopre dai test che a livello di sicurezza è scarsissimo; la volpe e l'uva vogliono che sia il test ad essere inattendibile.
Riproviamo: se non abbiamo una critica comprensione dei test SHARP, come facciamo a dire che uno che prende un buon volto lì è più sicuro di un altro?
Ti ricordo che
legalmente sono egualmente sicuri i caschi che passano le stesse prove di omologazione!
Hyperion ha scritto:Il mio presupposto però è differente: non ho scelto bell e poi difendo a spada tratta i test sharp per giustificare la scelta.
Ho fatto le ricerche all'interno dei caschi che nei test hanno preso 5 stelle, e poi ho fatto la scelta del casco, compatibilmente con finanze e scelta nei negozi fisici (su tuta e casco ritengo sia obbligatorio provarseli di persona).
Non cambia nulla! Sei partito dal presupposto che i test SHARP sono più affidabili della ECE 22 05,
ma non hai, per quanto stai scrivendo,
nè dati nè conoscenze per poter scientificamente affermare che sia vero! E per quanto sono rispettabili, sono solo tue convinzioni, senza valore scientifico, legale o medico, senza poter comprendere appieno le differenze.
Hyperion ha scritto:Legalmente tutti i test al di fuori delle omologazioni valgono niente, e questo è palese.
Però la sicurezza ha una valenza superiore, ed a me tutti i test fatti con criterio e metodo scientifico, possibilmente senza risvolti economici dietro (diciamo che i test su motociclismo sono borderline) sui caschi danno più informazioni sulla qualità del casco stesso, più dei numerini stampigliati sul cinturino.
Sono lì secondo me anche quelli di altroconsumo, che invece di avere la pubblicità dei caschi giocano a fare "clamore".
Hyperion ha scritto:C'è chi si fida delle esperienze personali; a me la tot marca ha salvato la vita, e quindi è affidabile e la ricompro.
Questo l'ho fatto io... Ho ricomprato lo stesso modello di casco che ho reso inusabile dopo l'incidente. Ma c'è da dire che mi sono trovato bene.
Hyperion ha scritto:Non c'è metodo scientifico, non c'è ripetibilità, non c'è paragone; magari il casco si è disintegrato lasciando sì la capoccia illesa, ma un casco migliore si sarebbe appena graffiato, chi te lo dice?
Purtroppo il caso: mantenere integrità strutturale serve ad attutire il secondo impatto, se c'è. Non mantenerla, dissipa più energia. Sino a che non ci sarà un "open mind" su come le aziende pensano/progettano i caschi (
ed è assurdo pensare che succederà) non sappiano chi tiene più conto di cosa.
Ripeto, non è per fare polemica, ma per cercare di spogliare i dati dalle impressioni, dalle idee e dalle convinzioni personali...