Grazie ad entrambi, un report serio lo metterò giù dopo averci fatto un po' delle strade collinari/di montagna che faccio solitamente: per ora ho all'attivo solo 200Km (principalmente di autostrada) per portarla a casa, e non ho ancora nemmeno regolato le sospensioni.
Ho trovato un'offerta imperdibile su questa moto (che con questa colorazione è sempre stata il mio sogno nel cassetto) del 2018 con soli 4'500 km all'attivo da un concessionario della provincia di Brescia, che mi ha anche valutato la SV quanto avrei voluto realizzare.
Collegando quanto sopra al fatto che ero alla ricerca di qualcosa su cui anche mia moglie potesse stare un po' più comoda, ecco che il gioco è fatto.
La moto è dotata di cavalletto centrale (che mi sembra molto utile), cupolino non originale ma molto ben realizzato con dipinto il motivo del serbatoio della moto, portapacchi GIVI (che scomparirà a breve, perchè sulla moto intendo montare un set di borse laterali in stoffa tipo SW-Motech Legend Gear), pneumatici Metzeler Roadtech 01 SE.
Le mie primissime impressioni sulla moto:
- La triangolazione sella/manubrio/pedane mi piace moltissimo: è simile a quella della mia SV, ma con gli angoli di ginocchia e caviglie più aperti. Mentre la SV ha un assetto più raccolto, con angoli inferiori a 90° (cioè gambe abbastanza raccolte sotto il busto), sulla Z 900 RS le gambe sono un po' più distese, con angoli di poco superiori ai 90° (per la mia statura).
- Il "suono" di un quattro cilindri non mi dispiace per nulla, ma devo abituarmi al differente timbro: molto spesso mi sembrava di essere vicino al limitatore di giri, quando invece non ero nemmeno a metà scala ...
- Parlando di quattro cilindri, ovviamente la Z 900 RS non ha certo il freno motore della SV (a cui ero abituato e che sfruttavo moltissimo), in compenso il freno anteriore è di un'efficienza notevole: "morde" presto, non richiede alcuno sforzo per frenate anche decise, arresta la moto in spazi veramente ridotti (considerate che ero abituato ad una SV con pompa Brembo RCS, tubi in treccia, pastiglie metalliche e pinze Tokiko a 4 pistoni).
- Per chi è un po' "attempato" come me, riuscirete sicuramente ad immaginare la goduria nel vedere una lancetta analogica di contagiri che sale rapidamente quando date gas.
- Il motore ha una elasticità allucinante (per me che arrivo dalla SV): a 50 Km/h si può già mettere la 6a e dimenticarsi del cambio, in tutte le situazioni.
- La frizione antisaltellamento di questa moto funziona a meraviglia: all'inizio (abituato alla SV) ad ogni scalata davo un colpetto di acceleratore per pareggiare i giri motore, ma dopo poco mi sono accorto che non solo era inutile, ma anche controproducente perchè a pareggiare i giri ci aveva già pensato la frizione e il mio colpetto di gas serviva solo a far sobbalzare in avanti la moto ad ogni scalata.
Capito l'arcano, ho iniziato a scalare normalmente e mi sono stupito di quanto morbida fosse la risposta alla cambiata.
- Devo studiarmi un po' i simboli del display centrale: ho passato tutto il viaggio di rientro a domandarmi perchè si accendesse ad intermittenza il simbolo dell'Hazard, per poi scoprire ieri sera che:
a) senza occhiali non distinguo nulla da vicino.
b) il simbolo era una cosa simile all'Hazard ma è l'indicatore di Economical Riding (stile di guida economico).

Moto meccanicamente in ordine, come appena tagliandata.
Come negli scacchi pensare avanti, almeno cinque mosse.
E abbigliamento protettivo completo, sempre!