Per scriver cose corrette (o meglio, basate su dati corretti) non basta la memoria, occorre... riguardarsi le statistiche e ricordare cosa è successo in stagione. Non puoi fare una analisi della stessa senza guardare l'elenco dei risultati.sniper765 ha scritto: ↑sab dic 02, 2023 11:09 pmPremesso che io non so come tu faccia a fare tutti questi collegamenti, rimandi e statistiche con gli anni passati. Io a malapena guardo le interviste nel paddock subito dopo la gara, e dopo due giorni mi sono dimenticato anche chi ha fatto podio, figuriamoci tutto questo papocchio di roba
Quindi, non sto cercando di vendermi come uno che ne sa a tronchi e si ricorda tutto: non sono nessuna delle due cose. Però qualcosa ricordo, e da uno spunto come "cacchio, anche nel 2015 son stati due piloti con la stessa moto a giocarsi il titolo..." vai a controllare. E con un po' di tempo speso davanti al monitor (che sulla tastiera di un cell a scrivere certe robe non è cosa) una analisi che sta su chiunque bene o male può ottenerla.
Parto dal fondo. Marini è un raccomandato, senza un sostegno importante alle spalle in MotoGP con il baugigi che ci arrivava. Ma, fun fact, non è l'unico raccomandato che c'è in MotoGP o nel motomondiale oggi, o nel passato. Alcuni nomi: il thailandese Ratthapark Wilairot che in patria ha più o meno debuttato e stracciato tantissima gente e nonostante un botto serio in strada s'è fatto 10 anni nel motomondiale ed un paio di apparizioni nel campionato supersport. Diversi piloti Honda tra cui Nakagami, non esattamente il più performante pilota orientale della storia del mondiali (averceli 3 come gli Aoki...). Il buon Karel Abraham, che grazie ai soldi dell'azienda di papà ha fatto 15 anni di motomondiale e una stagione di WSBK, portandosi dietro pure quel discreto talento di Jakob Smrz nei primi anni. C'è sempre il momento storico in cui un pilotino adatto ad una certa comunicazione o con un certo budget dietro riesce a portare a casa decine e decine di gare, facendo punti, ed ogni tanto pure qualche buona prestazione.sniper765 ha scritto: ↑sab dic 02, 2023 11:09 pmComunque io penso (già da un paio d'anni a questa parte almeno) che Bagnaia sia tutto fuorché il più forte in pista. E con "forte" intendo anche talentuoso, perché per vincere due mondiali "forte" lo devi comunque essere.
Viñales è più talentuoso di Bagnaia, ma è meno forte.
Binder è uno tanto forte, anche se sporchissimo. Quarta è uno forte assai.
Miller e Nakagami (due presi solo come esempio) sarebbero da declassare.
Spero di aver reso l'idea di come faccio i calcoli io per valutare i piloti, sempre al netto del fatto che quelli che corrono con quelle moto sono degli alieni a prescindere.
E voglio ancora una volta spezzare una lancia a favore di Marini che pensavo fosse solo un raccomandato e invece si è dimostrato uno che non solo sa guidare , ma sa anche imparare velocemente mettendo insieme tanti pezzi che gli hanno fatto fare anche bei tempi con la moto nuova. Bravo!
Poi Luca Marini non è solo un raccomandato, ma è anche un buon pilota di moto e una discreta testa di essere umano. Senza il supporto finanziario e di team non sarebbe arrivato lì, ma... ha debuttato affiancandosi a Lorenzo Baldassarri, che nel 2018 ha fatto la sua migliore stagione in Moto2, arrivando 5° e che nel 2023 non ha brillato in WSBK. La vogliamo dire cattiva? Non penso che HRC, dopo aver fatto incetta di spagnoli come Lorenzo, Alex Marquez, Pol Espargaro, Mir, Rins si sia presa con il lanternino uno che è solo un raccomandato.
Per il resto, il talento e la velocità sono solo una parte di quel che occorre per andare forte in gara, a cui aggiungere ancora altro per avere la capacità di fare più punti di altri in una stagione.
Abbiamo visto Bayliss e Miller arrivare come una tempesta in una pista, andare fortissimo e sparire due secondi dopo la bandiera a scacchi. Per un mondiale questi exploit aiutano, ma non bastano.
In quanto...
Mi ripeto: prima del 2023, Martin ha lottato per un mondiale nel 2018. Prima del 2023, Bagnaia ha lottato per il mondiale nel 2019, nel 2021, nel 2022.sniper765 ha scritto: ↑sab dic 02, 2023 11:09 pmDetto questo mi sento di dire che un Martin non si può dire che pecchi di inesperienza.
Si potrebbe dire di un Acosta se alla fine del prossimo anno si mettesse a fare veramente bene ma cannasse qualche risucchio in scia o staccata o sorpasso, ma non Martin.
Quello che per qualche motivo Martin non sa lo dovrebbe compensare il team (gomma in Australia docet), quello che invece sbaglia in pista è per foga o per fame, fame che poi gli manda di traverso la mangiata.
E quest'anno a mio parere non meritava lui di vincere il mondiale.
In termini di "vivere la lotta per un titolo" Martin, specialmente in MotoGP, ad inizio stagione era un inesperto, con "ricordi" risalenti a 4-5 anni prima.
Ok, nel Nel 2021 e nel 2022 ha fatto un botto di zero (8 e 5, 4 gare saltate per infortunio nel 2021) ma di fatto... non stava lottando.
Se poi non l'avesse buttata via e l'avesse vinto... io l'avrei applaudito.
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto. Storicamente Marc Marquez gira con due TAR 21 sui cosciali e la giberna di caricatori nella gobba... Guarda che ha combinato al connazionale... cercati l'on-board di Martin alla caduta. Dove è Marquez in quella curva e che cosa fa per resistere a Jorge.sniper765 ha scritto: ↑sab dic 02, 2023 11:09 pmScendere il prossimo anno in pista con il numero uno sul cupolino avrebbe significato che si sarebbe messo un cosciale con una .38 sopra la tuta e avrebbe letteralmente abbattuto chiunque gli si mettesse davanti.
Spero quindi che la prossima stagione la faccia con più testa , magari con la stessa fame, quello sì, ma assolutamente con più testa.
Io non so come comincerà la stagione il madrileno. Con la moto di fine 2023 è stato tra i più veloci in assoluto ed uno dei più veloci ad essere a suo agio in sella, migliorando regolarmente la pura prestazione velocistica.
Il punto è che... abbiamo già visto piloti super in palla cambiare pelle più di un crotalo l'anno dopo. Di Bastianini son rimasti pochi sprazzi rispetto a quel veloce e solido realizzatore di prestazioni in gara.
Sono cambiate la moto, il team, il gruppo tecnico, la pressione, il formato del weekend. Nomen non omen, per Enea, dalla bestia al cucciolotto, in termini di performance.
Jorge Martin cambia moto, ma non team nè personale attorno. Deve imparare e capire un nuovo materiale tecnico, ha una stagione da contendente bella fresca, a gennaio fa 26 anni; se mantiene la fame e cattiveria del 2023 può ancora competere per il titolo. Basteranno?
Buona domanda.
Nuovamente Ducati si ritrova senza un pilota di grande esperienza, il più anziano di quelli sotto contratto. Resta da capire se Bagnaia, Bastianini, Martin svolgano sufficiente lavoro... e che contributo può dare Morbidelli.
C'è la GP24 da debuggare, di cui costruire assetti e procedure, checklist vari altri ammenicoli. Come detto giustamente da chi è competente, bisogna risolvere i problemi e non stravolgere nulla di ciò che sta andando bene. Al contrario di Honda, è più facile sbagliarla che farla andare più forte, secondo la valutazione di Michele Pirro.
Tutto lavoro che per il neo-ducatista Marc Marquez... non c'è. Se la GP23 non ha enormi difetti, è già evoluta e debuggata, ha già un anno di informazioni e di assetti da cui pescare per pareggiare (o battere) le prestazioni delle ducati ufficiali di quest'anno. Se le cose vanno un po' storte ai test, non mi stupirebbe che le ducati clienti nelle prime tre gare vadano più forte di quelle ufficiali, specie quella di Marc Marquez, che per quanto mi stia sulle tonsille resta una cattiveria in sella ed una manetta di enorme livello.
Poscritto per Jorge: può buttare al massimo il primo terzo di stagione, poi deve concretizzare e buttare poco.