Aspes125yuma ha scritto: ↑sab nov 27, 2021 11:17 pm
Esattamente 12 mesi fa, durante il ricovero per covid, condividevo la stanza con un ingegnere della Pistoni Asso Werke. Secondo lui daranno impulso all' idrogeno, troveranno il modo per renderlo più gestibile.
Quindi il motore a combustione interna riuscirà ancora a vendere piuttosto cara la propria pelle...
Certo è, che stiamo vivendo un periodo di grande incertezza e disorientamento, specialmente per chi deve cambiare l'automobile. ed infatti pochi la cambiano in attesa degli sviluppi futuri.
Premesso che io sono solo "un opinionista da bar" rispetto a persone che lavorano nell'ambito automotive, motori e tutto il resto...
Non posso dire che l'idrogeno non funziona. Ma ci sono, per quanto mi è dato di sapere, diversi "però".
Il primo è rappresentato dall'elevata reattività di questa molecola. L'idrogeno è difficile trovarlo "puro" in natura, perchè tende a combinarsi "velocemente". Lo troviamo nell'acqua e nel metano, e per ottenere la sua forma molecolare gassosa (H2) bisogna... spendere energia
Dal
Corriere
Stefano Agnoli ha scritto:Il più utilizzato (oltre la metà) è il reforming del metano: riformando 3,5 chilogrammi di metano si ottiene 1 chilogrammo di idrogeno, liberando però in atmosfera poco meno di 9 chilogrammi di anidride carbonica. È questo il cosiddetto idrogeno «grigio». Se durante il processo l’anidride carbonica, invece di essere liberata in atmosfera, viene catturata ed iniettata stabilmente per esempio nello stesso giacimento da cui si estrae il metano (oggi se ne riesce a catturare circa il 90%), allora l’idrogeno viene definito «blu».
L’idrogeno «verde» e «viola» sono entrambi ricavati dall’acqua , nel primo caso alimentando gli impianti di elettrolisi con energia rinnovabile, nel secondo con energia nucleare. Perciò il verde e il viola sono completamente de-carbonizzati (cioè per la loro produzione non viene immessa in atmosfera anidride carbonica), mentre il blu lo è al 90%.
Ottenere idrogeno è possibile, ma ha costi energetici e in CO2 non indifferenti. Finchè diventa un modo per assorbire gli eccessi energetici che arrivano dalle rinnovabili, creiamo combustibile chimico per una fuel cell quando abbiamo extra-elettricità, per poi usarlo in seguito. Ma se poi lo bruciamo... Mangiamo 100 di energia per ottenere meno di 100 in energia potenziale in idrogeno (70? 80?) per poi dopo buttarne da 50 a 65 durante la combustione... e sfruttarne a dir tanto 15-20....
Il secondo ed il terzo però sono dati dallo stoccaggio.
Il secondo è dovuto alla dimensione minuta della molecola, che rende molto più complesso (e quindi costoso) conservarlo all'interno di una tubatura ed una bombola. Per non parlare del fatto che un materiale di guarnizione resistente all'idrogenazione (senza decadere di caratteristiche) non è altrettanto facile ed economico da realizzare rispetto ad un materiale per una guarnizione per il metano o il GPL.
Il terzo è la compressione necessaria (sino alla liquefazione, possibilmente) per fare in modo di avere abbastanza energia da trasportare per fare una autonomia interessante. E se arrivi a rendere liquido l'idrogeno, ci metti di mezzo molta energia per comprimere e raffreddare. Ed i sistemi per bruciare l'idrogeno che riscaldandosi bisogna sfogare dai serbatoi senza disperderlo nell'ambiente.
Ed arrivo al quarto però... che è sempre la reattività ma quando è già stato reso carburante.
Ve lo ricordate l'Hindenburg?

Secondo quanto raccontato, quando bruciò non era pieno di elio come nel progetto degli ingegneri del Reich, ma di idrogeno, per colpa di un embargo negli USA dell'elio. Senza entrare nel merito della causa dell'innesco (cosa ancora dibattuta ora), all'idrogeno in aria libera basta un colpetto di statica per innescarsi e bruciare assieme all'ossigeno.
Per alcune persone, già guidare un'auto a metano è essere a bordo di un'autobomba. I rischi ci sono, ma i decenni di esperienza tecnologica e di scelte conservative per tutelare la sicurezza di chi viaggia si può dire che un'auto a metano non è così più rischiosa di una a benzina o diesel.
Tuttavia, un'auto con bombole d'idrogeno a bordo deve essere costruita con materiali migliori e ancora più attenzioni rispetto all'uso del metano. E magari arriveremo veramente ad avere un motore a combustione per automobili che arriva all'efficienza che ha ora una F1 (attorno al 50-52%) e magari pure alimentato ad idrogeno. Ma quanto costerà come auto? Come personale speculazione penso che i 100.000 euro che può costare una tesla potrebbero essere appena un anticipo....
Tra l'altro il tentativo di ridurre la produzione di CO2 da parte dell'attuale trasporto privato di persone potrebbe rendere assai meno "scalabile" ed "industrializzabile" questa soluzione, migliorando dimensione, costi, efficienza. Perchè magari non verranno più fatte decine di milioni di auto private in futuro... Un'auto a combustione interna ha una efficienza (ad essere ottimisti) del 30%, un'auto elettrica arriva vicino al 90%.
In tal senso, non posso escludere che motori alternativi (a pistoni) potranno essere in futuro normalmente alimentati ad idrogeno, ma magari si parla di navi. Che incidentalmente ora hanno motori elettrici per le eliche e generatori a gasolio o olio pesante con grossi pacchi batteria (o condensatori) come tampone tra generatore e utilizzatori.
Tornando a bomba sulle competizioni, se non ci sarà in futuro sufficiente spazio per trasformare la ricerca tecnologica in gara come prodotto e sufficiente supporto dell'advertising per proporre la manifestazione, ipotizzo che, come sport, il correre a motore praticamente sparirà.
E a me spiacerebbe un botto...