Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
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Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Come scritto nelle poche righe di premessa, non ho alcuna pretesa di insegnare alcunchè in fatto di guida e di moto in generale, non ne ho nè l'esperienza nè le capacità: in fondo ho preso la mia prima moto alla tenera età di 50 anni, dopo una vita da vespista, quindi sono un neofita ... attempato!
Siccome però ho una formazione un po' ... come dire ... meccanico/analitica (leggasi "spaccare il capello in diciotto") ... ed una certa smania di imparare a fare bene ciò che mi piace, ogni volta che esco in moto sulle strade collinari delle mie parti (per cercare di acquisire un po' di scioltezza ed essere meno rigido), prendo appunti su quello che percepisco in funzione delle varie prove che faccio.
Poi, dopo aver letto la discussione aperta da @majinjoko sul come fare le curve, ho pensato di dare una forma discorsiva agli appunti che prendo, e di metterli a disposizione del forum nel caso potessero fornire spunti utili a qualcuno.
Nel leggere queste mie note quindi, immaginate semplicemente che io stia raccontando le mie sensazioni di guida seduto al bar, davanti a qualche amico e ad una birra alla fine di un giro in moto, e sentitevi pure liberi di dire quello che pensate.
Ah, un grazie particolare a Dip, che ha rivisto criticamente quanto avevo scritto, suggerendomi come chiarire meglio alcuni punti.
Siccome però ho una formazione un po' ... come dire ... meccanico/analitica (leggasi "spaccare il capello in diciotto") ... ed una certa smania di imparare a fare bene ciò che mi piace, ogni volta che esco in moto sulle strade collinari delle mie parti (per cercare di acquisire un po' di scioltezza ed essere meno rigido), prendo appunti su quello che percepisco in funzione delle varie prove che faccio.
Poi, dopo aver letto la discussione aperta da @majinjoko sul come fare le curve, ho pensato di dare una forma discorsiva agli appunti che prendo, e di metterli a disposizione del forum nel caso potessero fornire spunti utili a qualcuno.
Nel leggere queste mie note quindi, immaginate semplicemente che io stia raccontando le mie sensazioni di guida seduto al bar, davanti a qualche amico e ad una birra alla fine di un giro in moto, e sentitevi pure liberi di dire quello che pensate.
Ah, un grazie particolare a Dip, che ha rivisto criticamente quanto avevo scritto, suggerendomi come chiarire meglio alcuni punti.
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Non mi trovo d'accordo sulle traiettorie. Quelle ideali, e corrette, iniziano come le blu, e finiscono come le arancioni, ovviamente controllando bene cosa c'è in 'uscita. Poi, ovvio, dipende da se si va a passeggio o meno.
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Beh, probabilmente quando avrò imparato ad andare bene in moto (anziché andare a passeggio) arriverò a fare quelle traiettorie, per ora queste sono quelle che mi danno più sicurezza.
La strada verso l'apprendimento (per me) è ancora lunga .
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Ma che bello!! Me lo leggo super volentieri, grazie!
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Beh, innanzitutto complimenti a skywalker e a tutti quelli che ci hanno lavorato!
Riguardo ai contenuti, alcuni commenti che non vogliono assolutamente screditare il lavoro fatto, anzi, ma solo essere argomento di discussione
Traiettorie: mi ritrovo anche io con yoda, non suggerirei in toto quelle blu.
La teoria vuole che la traiettoria più sicura sia quella che minimizza le forze a terra, sfruttando al massimo la corsia a disposizione (con i corretti accorgimenti nell'ultima pagina) massimizzando quindi il raggio della curva. Insomma, prendete un compasso, tracciate l'arco di cerchio più largo possibile tangente a ingresso e uscita e che passi per la corda, ed eccovi la traiettoria appena descritta.
Da questa, per aumentare la sicurezza su strada può essere utile ritardare l'ingresso in curva, rallentando in ingresso in modo da spostare avanti il punto di corda, così da poter accelerare con moto più dritta e con maggior visibiltà, guadagnando margine in uscita.
Curva in controbilanciamento: non so quanto suggerirei questa tecnica per guidare su strada.
La tecnica nasce dal motocross, poi trasbordata sul motard, ma secondo il mio personalissimo parere non è il massimo da usare su strada, soprattutto su moto stradali. Prima di tutto perché inclina la moto più di quanto sia strettamente necessario per fare la curva, facendo lavorare quindi gli pneumatici ad angoli più critici, e poi perché questa postura nasce per gestire il mezzo in condizioni di perdita di aderenza (più o meno volontarie) della ruota posteriore. Tanto è vero che in queste condizioni spesso e volentieri bisogna essere pronti a ricorrere alla "zampata" per rimettere la moto in piedi in caso di perdita di aderenza troppo accentuata, e non so quanti neofiti stradisti (a meno di trascorsi nel crosso/enduto) ne abbiano la prontezza... e anche la preparazione fisica, con moto da più di 150kg. In soldoni, piuttosto che guidare così, meglio inclinare il busto verso l'interno curva mantenendo le terga rivettate alla sella. L'unica nota positiva è che si fa bella più figura al bar del passo, chiudendo di più le gomme senza andare troppo forte
Riguardo ai contenuti, alcuni commenti che non vogliono assolutamente screditare il lavoro fatto, anzi, ma solo essere argomento di discussione
Traiettorie: mi ritrovo anche io con yoda, non suggerirei in toto quelle blu.
La teoria vuole che la traiettoria più sicura sia quella che minimizza le forze a terra, sfruttando al massimo la corsia a disposizione (con i corretti accorgimenti nell'ultima pagina) massimizzando quindi il raggio della curva. Insomma, prendete un compasso, tracciate l'arco di cerchio più largo possibile tangente a ingresso e uscita e che passi per la corda, ed eccovi la traiettoria appena descritta.
Da questa, per aumentare la sicurezza su strada può essere utile ritardare l'ingresso in curva, rallentando in ingresso in modo da spostare avanti il punto di corda, così da poter accelerare con moto più dritta e con maggior visibiltà, guadagnando margine in uscita.
Curva in controbilanciamento: non so quanto suggerirei questa tecnica per guidare su strada.
La tecnica nasce dal motocross, poi trasbordata sul motard, ma secondo il mio personalissimo parere non è il massimo da usare su strada, soprattutto su moto stradali. Prima di tutto perché inclina la moto più di quanto sia strettamente necessario per fare la curva, facendo lavorare quindi gli pneumatici ad angoli più critici, e poi perché questa postura nasce per gestire il mezzo in condizioni di perdita di aderenza (più o meno volontarie) della ruota posteriore. Tanto è vero che in queste condizioni spesso e volentieri bisogna essere pronti a ricorrere alla "zampata" per rimettere la moto in piedi in caso di perdita di aderenza troppo accentuata, e non so quanti neofiti stradisti (a meno di trascorsi nel crosso/enduto) ne abbiano la prontezza... e anche la preparazione fisica, con moto da più di 150kg. In soldoni, piuttosto che guidare così, meglio inclinare il busto verso l'interno curva mantenendo le terga rivettate alla sella. L'unica nota positiva è che si fa bella più figura al bar del passo, chiudendo di più le gomme senza andare troppo forte
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Grazie Wright.
Argomento traiettorie: come dicevo a yoda, io mi sento più sicuro a seguire quelle che ho disegnato (indicandole come "mia traiettoria") probabilmente perché le percorro a velocità medio/bassa, e quindi non rischio perdite di aderenza.
Al momento quello che mi spaventa di più, nel seguire la traiettoria, è sentirmi portare fuori in uscita curva verso il bordo della carreggiata (cosa che mi fa irrigidire come un pezzo di legno): per questo motivo, se seguo una traiettoria che mi porta più o meno verso il centro della carreggiata, mi sento più tranquillo.
Ció non vuol dire che non riconosca che abbiate entrambi ragione e che, con tutta probabilità (quando comincerò ad aumentare la velocità di percorrenza), finirò per descrivere le traiettorie che avete evidenziato.
Argomento controbilanciamento: forse è dovuto al fatto che prima ancora di salire in moto, sono uno sciatore ed un biker (mtb), e quindi sono abbastanza avvezzo a spezzare col busto verso l'esterno della curva, ma questo è ancora il modo di curvare che mi infonde più fiducia nei tornanti stretti: inclinare la moto per farla curvare stretta e controbilanciare col busto mi infonde più sicurezza che non fare la curva in piega anche in quella situazione, perché mi sento maggiormente in equilibrio.
Anche qui, probabilmente tutto deriva dalla bassa/bassissima velocità a cui affronto i tornanti: quando fai curve strette quasi da fermo credo che controbilanciare sia l'unico modo per farle (penso ad es. agli esercizi di curve ed agilità nei parcheggi), mentre se il tornante è più ampio e riesco a prenderlo attorno ai 40km/h allora sicuramente lo affronto portando il busto ad interno curva.
Argomento traiettorie: come dicevo a yoda, io mi sento più sicuro a seguire quelle che ho disegnato (indicandole come "mia traiettoria") probabilmente perché le percorro a velocità medio/bassa, e quindi non rischio perdite di aderenza.
Al momento quello che mi spaventa di più, nel seguire la traiettoria, è sentirmi portare fuori in uscita curva verso il bordo della carreggiata (cosa che mi fa irrigidire come un pezzo di legno): per questo motivo, se seguo una traiettoria che mi porta più o meno verso il centro della carreggiata, mi sento più tranquillo.
Ció non vuol dire che non riconosca che abbiate entrambi ragione e che, con tutta probabilità (quando comincerò ad aumentare la velocità di percorrenza), finirò per descrivere le traiettorie che avete evidenziato.
Argomento controbilanciamento: forse è dovuto al fatto che prima ancora di salire in moto, sono uno sciatore ed un biker (mtb), e quindi sono abbastanza avvezzo a spezzare col busto verso l'esterno della curva, ma questo è ancora il modo di curvare che mi infonde più fiducia nei tornanti stretti: inclinare la moto per farla curvare stretta e controbilanciare col busto mi infonde più sicurezza che non fare la curva in piega anche in quella situazione, perché mi sento maggiormente in equilibrio.
Anche qui, probabilmente tutto deriva dalla bassa/bassissima velocità a cui affronto i tornanti: quando fai curve strette quasi da fermo credo che controbilanciare sia l'unico modo per farle (penso ad es. agli esercizi di curve ed agilità nei parcheggi), mentre se il tornante è più ampio e riesco a prenderlo attorno ai 40km/h allora sicuramente lo affronto portando il busto ad interno curva.
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Aggiungo una cosa: probabilmente ti può risultare comodo il controbilanciamento guidando una Naked con manubrio. Appena prendi in mano dei semimanubri, la musica cambia
per quanto, qualcuno potrebbe smentirmi...
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Questo è molto probabile, perché la mia esperienza è limitata alla mia SV, e le mtb con i semi manubri non le hanno ancora inventate.Wright ha scritto:Aggiungo una cosa: probabilmente ti può risultare comodo il controbilanciamento guidando una Naked con manubrio. Appena prendi in mano dei semimanubri, la musica cambia
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Ti tocca provare le bici da ciclocrossskywalker67 ha scritto: ↑lun set 20, 2021 2:46 pmQuesto è molto probabile, perché la mia esperienza è limitata alla mia SV, e le mtb con i semi manubri non le hanno ancora inventate.Wright ha scritto:Aggiungo una cosa: probabilmente ti può risultare comodo il controbilanciamento guidando una Naked con manubrio. Appena prendi in mano dei semimanubri, la musica cambia
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Non mi fido molto a buttarmi giù da una scalinata con una bici da ciclocross.
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Se parliamo di guida su strada, per quanto mi riguarda, le traiettoie descritte da sky sono quelle più corrette perchè in uscita di curva sul bordo esterno incontrare un pò di ghiaia e sporco non è piacevolissimo e da poco margine di correzione... siamo su strada non in pista.
Per il controbilanciamento... sabato (wright) quando scendevamo dall'izoard ho iniziato a farle stile motard più per noia che per altro ma... riconosco che con la v-strom, quando ancora non mi fidavo a buttare fuori tanto il copro, questo stile mi dava più fiducia ma non è così semplice come descritto... ci va il peso sulla pedana esterna etcc...
Il metodo migliore con una naked/sportiva è il peso interno curva e la velocità giusta perchè troppo lento ci si sente in bilico, troppo veloce interviene la paura (per chi non ha molta pratica) che fa irrigidire le braccia e quindi non permette al manubrio di muoversi liberamente...
Cmq ho letto con gran piacere questo documento.
Per il controbilanciamento... sabato (wright) quando scendevamo dall'izoard ho iniziato a farle stile motard più per noia che per altro ma... riconosco che con la v-strom, quando ancora non mi fidavo a buttare fuori tanto il copro, questo stile mi dava più fiducia ma non è così semplice come descritto... ci va il peso sulla pedana esterna etcc...
Il metodo migliore con una naked/sportiva è il peso interno curva e la velocità giusta perchè troppo lento ci si sente in bilico, troppo veloce interviene la paura (per chi non ha molta pratica) che fa irrigidire le braccia e quindi non permette al manubrio di muoversi liberamente...
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Aka "Spernacchiona II"... il ritorno!
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Per guidare col busto di fuori, ginocchio all'interno e gamba sul sellino, avrei bisogno di una sella più alta: con questa configurazione, per me, le gambe sono un po troppo piegate in maniera innaturale, e non mi fanno forza i piedi sulle pedane: ero abituato a scivolare di lato sul sellino, adesso devo fare forza sui piedi per spostarmi all'interno, e non mi viene naturale. Probabilmente con la S sarebbe più facile, con la naked per il momento non mi viene.
Quindi mi sembra di curvare stando abbastanza in asse con la moto, cioè maledettamente piano.
Quindi mi sembra di curvare stando abbastanza in asse con la moto, cioè maledettamente piano.
Ma che ti vuoi firmare...
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Qualcuno, purtroppo per lui, aveva anche una gamba maciullata che lo costringeva a simili contorsioni...Wright ha scritto:
per quanto, qualcuno potrebbe smentirmi...
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
In quanto citato come revisore, spiego perché questa guida mi sembra corretta.
Iniziamo dai punti fermi :
Si rivolge ad un neofita che non ha mai guidato una moto o che non si sente sicuro alla guida della moto.
SU STRADA.
(Per la guida in pista ci sono corsi ed istruttori qualificati!)
Traiettorie.
Quella consigliata non è la più veloce, non è quella che minimizza la forza laterale sugli pneumatici. Non è la più redditizia.
È quella che da un po' più di visibilità oltre alla riva del monte e porta a non sfruttare tutto l'esterno della curva dove a destra è quasi certo trovare sporco o brecciolino e a sinistra si può "incontrare" qualcuno che la prende larga.
Inoltre lascia un po' di margine di manovra per correggere ed evitare eventuali ostacoli nascosti in curva ( Ape 50 carica di legna, asfalto mezzo franato non ancora segnalato, testa di ca$$o che fa retromarcia perché doveva svoltare prima della curva. Sono le più eclatanti capitatemi...)
Insomma, a nostro avviso è la più sicura perché ci ha fatto portare a casa la pellaccia tutta intera.
Busto in "contropendenza".
Non mi viene naturale, ma nei tornanti secchi affrontati in prima (Stelvio per esempio) mi avrebbe aiutato, piuttosto che sentirmi in equilibrio fra il cado/curvo.
L'appetito viene mangiando, preso possesso della basilare tecnica "spingi-sporgi-guarda l'interno della curva" la controtendenza del busto rimarrà un ricordo. Anche sullo Stelvio.
Ruotare il piede.
Non è indispensabile, non va fatto sempre. Non saprei dire quando farlo e quando no.
È utile provare e riprovare per metterlo nella memoria muscolare. Sarà automatico farlo, quando serve. Per me è stato così almeno.
La guida nasce dalle nostre esperienze, e se riusciamo a raccontarle avendo la barba bianca, non sono esperienze così sbagliate.
Se avessi avuto per le mani delle indicazioni così avrei faticato molto meno nel passaggio da una 125 bicicletta alla SV.
Quasi tutto quello che si trova(va) era per lo step successivo, guida in pista o ginocchio per terra.
Non è lo stile più redditizio ne il più veloce , e questa non è la nostra intenzione.
È a nostro umile avviso l'approccio più semplice e sicuro per guidare su strada una moto, piuttosto che darsi guidare dalla moto e dalla paura.
Chiudo con la firma che ho aggiornato sulla pubblicazione da web :
"So di non sapere, sto imparando ad imparare."
Carburatori forever!
Iniziamo dai punti fermi :
Si rivolge ad un neofita che non ha mai guidato una moto o che non si sente sicuro alla guida della moto.
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Quella consigliata non è la più veloce, non è quella che minimizza la forza laterale sugli pneumatici. Non è la più redditizia.
È quella che da un po' più di visibilità oltre alla riva del monte e porta a non sfruttare tutto l'esterno della curva dove a destra è quasi certo trovare sporco o brecciolino e a sinistra si può "incontrare" qualcuno che la prende larga.
Inoltre lascia un po' di margine di manovra per correggere ed evitare eventuali ostacoli nascosti in curva ( Ape 50 carica di legna, asfalto mezzo franato non ancora segnalato, testa di ca$$o che fa retromarcia perché doveva svoltare prima della curva. Sono le più eclatanti capitatemi...)
Insomma, a nostro avviso è la più sicura perché ci ha fatto portare a casa la pellaccia tutta intera.
Busto in "contropendenza".
Non mi viene naturale, ma nei tornanti secchi affrontati in prima (Stelvio per esempio) mi avrebbe aiutato, piuttosto che sentirmi in equilibrio fra il cado/curvo.
L'appetito viene mangiando, preso possesso della basilare tecnica "spingi-sporgi-guarda l'interno della curva" la controtendenza del busto rimarrà un ricordo. Anche sullo Stelvio.
Ruotare il piede.
Non è indispensabile, non va fatto sempre. Non saprei dire quando farlo e quando no.
È utile provare e riprovare per metterlo nella memoria muscolare. Sarà automatico farlo, quando serve. Per me è stato così almeno.
La guida nasce dalle nostre esperienze, e se riusciamo a raccontarle avendo la barba bianca, non sono esperienze così sbagliate.
Se avessi avuto per le mani delle indicazioni così avrei faticato molto meno nel passaggio da una 125 bicicletta alla SV.
Quasi tutto quello che si trova(va) era per lo step successivo, guida in pista o ginocchio per terra.
Non è lo stile più redditizio ne il più veloce , e questa non è la nostra intenzione.
È a nostro umile avviso l'approccio più semplice e sicuro per guidare su strada una moto, piuttosto che darsi guidare dalla moto e dalla paura.
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Ho letto la guida e, con un sorriso in faccia, mi sono ritrovato in tutto quello che c'è scritto
L'unico dubbio ce l'ho sulle curve a bassa velocità (vedi tornanti) dove, anche se non ho mai imparato ad eseguirle per bene, il busto in "contropendenza" ho cercato sempre di evitarlo, perché proprio per la bassa velocità ho paura che l'aumento dell'angolo di piega possa facilitar la caduta della moto...
L'unico dubbio ce l'ho sulle curve a bassa velocità (vedi tornanti) dove, anche se non ho mai imparato ad eseguirle per bene, il busto in "contropendenza" ho cercato sempre di evitarlo, perché proprio per la bassa velocità ho paura che l'aumento dell'angolo di piega possa facilitar la caduta della moto...
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Non so, forse perchè il mio background è in sports dove lo spezzare di busto all'esterno delle curve è obbligatorio, che mi è venuto naturale farlo anche in moto.
Le primissime volte che mi trovavo ad affrontare curve strette e/o tornanti, dove non bastava una leggera inclinazione della moto per chiudere la curva, e dove ovviamente (essendo alle prime armi) non avevo preparato la curva stessa, mi ritrovavo nella sgradevole situazione di dover aumentare l'angolo di piega ma di sentirmi tremendamente in disequilibrio, per cui mi irrigidivo, tenevo la moto dritta e frenavo per stare dentro la curva.
A quel punto mi è venuto naturale cominciare a spostare il busto verso l'esterno curva, come faccio in mtb o sugli sci, e mi sono subito accorto che la curva scivolava via senza fatica e con una grande sensazione di equilibrio.
Ovvio che non penso che debba essere l'unico modo di curvare, e che tutte le curve debbano essere fatte in questo modo: ormai uso il controbilanciamento solo in situazioni di particolare difficoltà a bassa e bassissima velocità.
Ritengo però che sia un'utile tecnica da imparare, da avere nel proprio bagaglio di esperienze, che all'occorrenza può servire a togliersi d'impaccio.
Le primissime volte che mi trovavo ad affrontare curve strette e/o tornanti, dove non bastava una leggera inclinazione della moto per chiudere la curva, e dove ovviamente (essendo alle prime armi) non avevo preparato la curva stessa, mi ritrovavo nella sgradevole situazione di dover aumentare l'angolo di piega ma di sentirmi tremendamente in disequilibrio, per cui mi irrigidivo, tenevo la moto dritta e frenavo per stare dentro la curva.
A quel punto mi è venuto naturale cominciare a spostare il busto verso l'esterno curva, come faccio in mtb o sugli sci, e mi sono subito accorto che la curva scivolava via senza fatica e con una grande sensazione di equilibrio.
Ovvio che non penso che debba essere l'unico modo di curvare, e che tutte le curve debbano essere fatte in questo modo: ormai uso il controbilanciamento solo in situazioni di particolare difficoltà a bassa e bassissima velocità.
Ritengo però che sia un'utile tecnica da imparare, da avere nel proprio bagaglio di esperienze, che all'occorrenza può servire a togliersi d'impaccio.
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Ciao Skywalker, grazie mille della guida a te e a tutti quelli che vi hanno collaborato.
Anche io mi considero, anzi sono un neofita della moto, e mi ritrovo nella maggior parte di ciò che è scritto, e sperimentando sto arrivando all'incirca a quello a cui siete arrivati nella guida.
Avendo 3 moto con ciclistiche completamente diverse (enduro, custom e naked) quello che hai descritto tu come traiettorie su strada è lo stile che utilizzo un po' su tutte e tre (a passeggio con le prime due, a passeggio veloce con l'SV).
Alla fine credo sia l'approccio più conservativo e sicuro se non si ha la confidenza necessaria, e quello che consente col tempo di migliorare senza farsi male. Hai descritto tra l'altro in modo esemplare il problema del target fixation che affligge tutti i neofiti.
Nel mio caso, e non so perché, devo imparare a fidarmi delle gomme in piega. La mia paura più grande, più che quella di cadere verso l'interno, è quella di scivolare, specialmente con l'anteriore, anche se poi mi accorgo che osando un po' di più, la moto sta lì dove l'hai messa, a meno che non fai cagate tipo toccare il freno davanti o altro. Ma mi devo ancora abituare.
Sto cercando durante, le uscite in solitaria di migliorare la tecnica, concentrandomi su un aspetto alla volta. Il mio problema è che i miei conoscenti in possesso di moto, sono tutti decisamente più esperti, e la mia sensazione è quella di mettermi in situazioni rischiose (date dall'inesperienza) per riuscire a stare dietro al gruppo (e non parlo di pazzi che corrono al TT).
Le moto nuove sono belle, quelle datate affascinanti
Anche io mi considero, anzi sono un neofita della moto, e mi ritrovo nella maggior parte di ciò che è scritto, e sperimentando sto arrivando all'incirca a quello a cui siete arrivati nella guida.
Avendo 3 moto con ciclistiche completamente diverse (enduro, custom e naked) quello che hai descritto tu come traiettorie su strada è lo stile che utilizzo un po' su tutte e tre (a passeggio con le prime due, a passeggio veloce con l'SV).
Alla fine credo sia l'approccio più conservativo e sicuro se non si ha la confidenza necessaria, e quello che consente col tempo di migliorare senza farsi male. Hai descritto tra l'altro in modo esemplare il problema del target fixation che affligge tutti i neofiti.
Nel mio caso, e non so perché, devo imparare a fidarmi delle gomme in piega. La mia paura più grande, più che quella di cadere verso l'interno, è quella di scivolare, specialmente con l'anteriore, anche se poi mi accorgo che osando un po' di più, la moto sta lì dove l'hai messa, a meno che non fai cagate tipo toccare il freno davanti o altro. Ma mi devo ancora abituare.
Sto cercando durante, le uscite in solitaria di migliorare la tecnica, concentrandomi su un aspetto alla volta. Il mio problema è che i miei conoscenti in possesso di moto, sono tutti decisamente più esperti, e la mia sensazione è quella di mettermi in situazioni rischiose (date dall'inesperienza) per riuscire a stare dietro al gruppo (e non parlo di pazzi che corrono al TT).
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Dopo quasi un anno, passato a provare e sperimentare quello che avevo scritto, voglio aggiungere una riflessione recente.
Mi sto rendendo sempre più conto che, per far scorrere la curva con scioltezza, senza irrigidirmi e senza avere la sensazione di essere "impiccato", è fondamentale prepararla con congruo anticipo.
In pratica devo anticipare il controsterzo (con cui inizio la curva) indirizzando testa e busto (se la curva non è impegnativa), ed anche il bacino (se la curva è più impegnativa), ad interno curva ben prima di cominciare a spingere sul manubrio per inclinare la moto.
In questo modo mi sembra che la moto poi si appoggi gradualmente in curva, e non ho più la sensazione di "caderci bruscamente dentro".
Inoltre, anticipando la curva stessa con il movimento del corpo, non ho più l'impressione che tutto mi arrivi addosso troppo velocemente, ma al contrario vedo le cose scorrere molto lentamente intorno a me.
Mi sto rendendo sempre più conto che, per far scorrere la curva con scioltezza, senza irrigidirmi e senza avere la sensazione di essere "impiccato", è fondamentale prepararla con congruo anticipo.
In pratica devo anticipare il controsterzo (con cui inizio la curva) indirizzando testa e busto (se la curva non è impegnativa), ed anche il bacino (se la curva è più impegnativa), ad interno curva ben prima di cominciare a spingere sul manubrio per inclinare la moto.
In questo modo mi sembra che la moto poi si appoggi gradualmente in curva, e non ho più la sensazione di "caderci bruscamente dentro".
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Il controsterzo lo uso solo per correggere/chiudere la curva quando mi accorgo che la traiettoria non è giusta o magari perchè una curva chiude più di quanto previsto, non uso mai il controsterzo per impostare la curva.skywalker67 ha scritto: ↑lun giu 13, 2022 8:34 pmDopo quasi un anno, passato a provare e sperimentare quello che avevo scritto, voglio aggiungere una riflessione recente.
Mi sto rendendo sempre più conto che, per far scorrere la curva con scioltezza, senza irrigidirmi e senza avere la sensazione di essere "impiccato", è fondamentale prepararla con congruo anticipo.
In pratica devo anticipare il controsterzo (con cui inizio la curva) indirizzando testa e busto (se la curva non è impegnativa), ed anche il bacino (se la curva è più impegnativa), ad interno curva ben prima di cominciare a spingere sul manubrio per inclinare la moto.
In questo modo mi sembra che la moto poi si appoggi gradualmente in curva, e non ho più la sensazione di "caderci bruscamente dentro".
Inoltre, anticipando la curva stessa con il movimento del corpo, non ho più l'impressione che tutto mi arrivi addosso troppo velocemente, ma al contrario vedo le cose scorrere molto lentamente intorno a me.
Naturalmente parliamo di correzioni cmq minime e sì più uso il corpo più sento la gomma lavorare meglio e darmi fiducia più giudo "rilassato".
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Re: Le Curve (... riflessioni di un neofita in moto ...)
Mah, io invece mi accorgo che quando devo cominciare a curvare mi piego in avanti sul manubrio, e a quel punto una lievissima spinta al lato interno del manubrio la dò. La mia curva inizia sempre con il controsterzo.Sgualfone ha scritto: ↑lun giu 13, 2022 8:43 pmIl controsterzo lo uso solo per correggere/chiudere la curva quando mi accorgo che la traiettoria non è giusta o magari perchè una curva chiude più di quanto previsto, non uso mai il controsterzo per impostare la curva.
Naturalmente parliamo di correzioni cmq minime e sì più uso il corpo più sento la gomma lavorare meglio e darmi fiducia più giudo "rilassato".
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