Torno sull'argomento perchè, pur essendomi documentato, mi rimangono un paio di dubbi.
Secondo le direttive (mi sembra 2009/67), i vincoli per l'installazione e la visibilità degli indicatori di direzione sono:
Installazione: distanza minima fra le superfici illuminanti 240 mm . Altezza minima 350 mm e massima 1200 mm dal suolo.
Visibilità geometrica: la singola freccia dev'essere visibile in un arco che va da -20° a +80° come in figura.

- Visibilità.png (10.78 KiB) Visto 23249 volte
ed ovviamente devono riportare i marchi dell'omologazione.
Veniamo alla SV (nel caso particolare il MY 2016): mentre per l'anteriore il problema non si pone (gli attacchi per le frecce sono già a 240mm di distanza, quindi una volta montate le frecce sono sicuramente a distanza superiore), per il posteriore si pone un (grosso?) problema: l'attacco (posto ai lati del parafango/portatarga) ha una larghezza di 120mm, quindi le frecce dovrebbero sporgere di almeno altri 60mm per lato.
Ora, tutte le frecce aftermarket che ho visto potrebbero interessarmi, hanno una lunghezza complessiva ben inferiore a questa distanza, per cui montandole non si arriverebbe in alcun modo ai fatidici 240mm di distanza minima tra le superfici illuminanti (tant'è che, come visibile nell'immagine che avevo postato qualche messaggio sopra, le frecce led originali Suzuki hanno un accrocchio inguardabile per distanziarle dal portatarga).
Voi (se avete cambiato le frecce) cosa avete fatto?
Le avete montate e basta, senza rispettare i 240mm, confidando che in caso di controllo nessuno vada a misurare al cm le vostre frecce?
Avete in qualche modo trovato (o autocostruito) dei distanziali che allontanassero le frecce fino alla misura minima consentita?
Moto meccanicamente in ordine, come appena tagliandata.
Come negli scacchi pensare avanti, almeno cinque mosse.
E abbigliamento protettivo completo, sempre!