
È passato tanto tempo da quando ero un frequentatore assiduo del forum.
Bei tempi, belle motate, consigli preziosissimi, compagnia caciarona sempre e serissima quando di dovere.
Io personalmente sento di dover ringraziare certi utenti come erSecco e bricoman80, senza il cui aiuto non avrei mai messo a posto la mia SV dopo l'incidente. O nikovic e spiego82 che mi hanno assistito come un pupo nelle mia prima pistata. O come tanti e tanti altri, che hanno portato avanti il forum, sia materialmente che con la loro presenza telematica continua.
Vivo all'estero da tre anni, e sto senza moto da altrettanto tempo. Come ho fatto a lasciare la moto? Semplicemente: l'ho lasciata. Avevo progetti ben più grandi, e mi ero detto che in fondo era troppo pericoloso; e ancora lo credo, dopo tutti gli eventi infelici capitati a me o a cui mio malgrado ho assistito.
Per caso, qualche tempo fa, un amico mi chiede se posso fargli il favore di portargli una moto da una città all'altra, visto che io la patente la ho.
Accendo, monto in sella, e parto. Su un tratto di extraurbana lento dalla direzione opposta vengono decine e decine di auto per un paio di ore noiosissime. A un tratto invece scorgo un motociclista, e mentre penso giusto qualcosa tipo "ah, una mot..", quello mi lampeggia.
Sbenf. Momento proustiano.
Sudore, olio motore, benzina, sangue, aria montana fresca, la saponetta che gratta, 50k km su due ruote in italia, odore di arrosticini, risate, incazzature, trasparente bicomponente, lacrime sulle guance, serate croate in tenda.
E tanto, tanto altro ancora.
Ci metto un po', ma quasi inconsciamente alzo indice e medio della mano sinistra in tempo, a ché il centauro se ne accorga.
In quell'incontro fortuito mi sono reso conto di quante esperienze ho vissuto con la/sulla/in moto. Il tutto in un periodo di grande transizione nella mia vita. Un capitolo chiuso da cui ho tratto molto.
Ora, dopo una bella pausa, sento che l'SV che era rimasta a dormire probabilmente mi raggiungerà a breve.
E si aprirà un nuovo capitolo, che avrà in comune con quello vecchio solo il moto su tre assi, ma che guarderà a quello vecchio con un sorriso consapevole. Quello di chi riconosce di essere chi è grazie al proprio vissuto, per intero.
jallow