Voglio confrontarmi con voi per avere dei punti di vista differenti dal mio... penso che diversi cervelli, con diverse informazioni, diverse educazioni, diverse esperienze possano portare a differenti punti di vista.
MA... le sparate a dolce prepuzio umano non le capisco. Non riesco ad accettare i luoghi comuni. E non riesco ad accettare le prese di posizione dogmatiche. Si sta discutendo in modo civile e pacifico? Bene, per fortuna siamo tutte persone ben educate.
Però cerchiamo di chiudere i discorsi e di arrivare a delle conclusioni consolidate.
Il problema degli italiani è l'approssimazione. Il problema degli italiani è che non si chiudono i discorsi.
Ognuno dice la sua e poi non si arriva mai a capire come stanno le cose. E NON CAMBIA MAI NULLA.
(discorso valido in tutti gli ambiti)
Proviamo a fare un'analisi seria? Facciamo un esperimento? Chi se la sente?
Inizio io... non è una litigata cibernetica eh... voglio solo chiudere un discorso e mettere un primo paletto...
Tradotto... quoto peppeunz ma non è mica un cazziatone a lui eh... ;-)
peppeunz ha scritto:io preferisco pensare che quello che faccio, lo faccio perché porto il bene dentro di me ed ho un cercello che uso
non perché altrimenti mi beccano e vado in gattabuia
e non capisco perché non debba valere anche per gli altri
Questo discorso è sacrosanto e condivisibile. Ma è un po' come dire che l'acqua è bagnata.
Io sono ben contento che esistano persone come te, che cercano di comportarsi bene.
Ma il problema è sostanzialmente questo: TU, pensi di comportarti bene. Nel senso che credi di comportarti bene. Lo fai seguendo il tuo senso civico, la tua buona fede, la tua educazione, la tua intelligenza e così via...
Ma è relativo. Il tuo comportamento è buono in relazione a quello che pensi tu, a quello che ti è stato insegnato, e al costume locale dell'ambiente in cui ti trovi.
Ma non è un atteggiamento ASSOLUTO. Perchè? Semplice...
Io non ci credo nemmeno se lo vedo che tu in moto non hai mai superato i 50 km/h in città o che non hai mai superato mai i 130 km/h in autostrada, o che hai fatto sempre le curve di montagna secondo il buon senso del buon padre di famiglia (cioè guida pericolosa).
In altre parole, tu pensi di esserti sempre comportato bene ma in effetti così non è. Molto semplicemente tu in maniera del tutto arbitraria hai stabilito che la legge in certe condizioni si può violare.
Tu hai deciso usando il tuo cervello che se la cosa ti sembra fattibile, se la cosa ti sembra non pericolosa... se ti sembra... allora si può anche violare la legge.
Ecco il punto è questo. La differenza tra te e un napoletano è solo nella quantità di violazioni accettate.
Per te è accettabile violare la legge per delle cose che tu reputi poco importanti... ma tu le reputi poco importanti. LA LEGGE NO. HAI VIOLATO LA LEGGE ANCHE TU. (ovviamente in misura infinitamente inferiore al napoletano)
Per il napoletano è accettabile violare le leggi in misura maggiore...
Chi stabilisce che le violazioni che fai tu sono di poco conto e quelel che fa un napoletano invece sono gravi? Lo decidi tu?
NO, LO DECIDE LO STATO. E' LO STATO CHE TI AUTORIZZA A FARE DELLE PICCOLE INFRAZIONI. QUELLE PIU' GROSSE INVECE LE PUNISCE.
Il napoletano ragione così: se non è morto nessuno, se non si è fatto male in modo serio nessuno... allora non è successo nulla e quindi si può continuare. (guardate che alla fine è lo stesso discorso che si fa nel resto d'italia ma in modo più soft... finchè non ci scappa il morto non cambia un dolce prepuzio umano...)
Quindi dato che in altre città lo stato è più presente, ha educato la popolazione con le sanzioni a tenere dei comportamenti civili.
A Napoli invece lo stato è inesistente e non ha mai educato la popolazione a dei comportamenti civili. Vige l'anarchia assoluta.
Per questo dico che la colpa non è de napoletani ma dello "stato". Ovvio che ognuno dovrebbe comportarsi secondo quanto suggerito da quello che c'è dentro la scatoal cranica ma se non vengono fatte rispettare delle regole di convivenza civile è facile che si arrivi a situazioni tipo Napoli.
Ormai i napoletani non hanno più colpe... c'è talmente anarchia, caos e degrado che non è possibile sistemare le cose sperando che San Gennaro faccia 'o miracolo e doni civiltà a profusione a tutti i napoletani.
Serve che lo stato pian piano faccia rispettare le regole. Le leggi vanno rispettate. E soprattutto VANNO FATTE RISPETTARE... cioè sanzioni. Punto.
Quindi la colpa è dello stato e delle forze dell'ordine che pur essendo presenti in modo massiccio non intervengono in nessun modo nè a contrastare i comportamenti sbagliati né tanto meno a sanzionarli.
La domanda è sempre quella: PERCHE' NON SI AGISCE?