La perla quotidiana di Terruzzi....
Inviato: mar set 27, 2011 12:09 pm
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Rossi e Ducati, bisogna dirsi addio
La rivoluzione controvoglia non serve a nessuno
Caro Valentino Rossi, cari amici della Ducati, date retta: separatevi. Separatevi per fermare questo amaro, questa depressione carsica che i danni, comunque, li ha già fatti, li sta facendo, li farà. Separatevi perché la Ducati non affronta volentieri una rivoluzione che pare, non solo a Valentino, necessaria; perché alla Ducati continuano a sospettare che il problema principale sia altrove. Perché la Ducati pare intimamente convinta che con un'altra aria, un altro umore, la filosofia che ha fatto tradizione torni ad essere premiata. Separatevi perché Valentino non è mai andato in terra così tanto. Perché Valentino non è mai andato in terra per così poco. Perché persino uno come Valentino a furia di sguazzare in retrovia qualcosa, sull’asfalto lascia e perde.
Ma sì, fin che siete in tempo, ammesso e non concesso, serve fare punto e a capo. Ammettendo che è stato uno sbaglio sposarsi, cosa che capita a molti del resto. Prendendosi intime responsabilità di un disastro evidente, i cui cocci restano, resteranno in terra, da qui a la’. Separatevi perché quando le cose non funzionano, non funzionano e ciao. Perché ad entrambi serve un tempo per dimenticare e ricostruire. Cosa che Valentino e la Ducati non avranno se insieme, così, continueranno. Questa baracca non solo non si raddrizza.
Pare destinata a non raddrizzarsi più. E il conto, ora della fine, se la fine non viene decisa subito, adesso, rischia di essere troppo elevato per l’uno come per l’altra . Separatevi. Di comune accordo, evitando di arrivare a litigare. Separatevi convinti di aver dato ma non abbastanza, evitando di misurare ciò che manca, trasformandolo in una inevitabile accusa. Separatevi per riconquistare un poco di sereno, da restituire a chi vi vuole bene. A costo di mettere in bilancio l’odore cattivo di un fallimento. Con la speranza di un profumo diverso da cercare per strade diverse.
Rossi e Ducati, bisogna dirsi addio
La rivoluzione controvoglia non serve a nessuno
Caro Valentino Rossi, cari amici della Ducati, date retta: separatevi. Separatevi per fermare questo amaro, questa depressione carsica che i danni, comunque, li ha già fatti, li sta facendo, li farà. Separatevi perché la Ducati non affronta volentieri una rivoluzione che pare, non solo a Valentino, necessaria; perché alla Ducati continuano a sospettare che il problema principale sia altrove. Perché la Ducati pare intimamente convinta che con un'altra aria, un altro umore, la filosofia che ha fatto tradizione torni ad essere premiata. Separatevi perché Valentino non è mai andato in terra così tanto. Perché Valentino non è mai andato in terra per così poco. Perché persino uno come Valentino a furia di sguazzare in retrovia qualcosa, sull’asfalto lascia e perde.
Ma sì, fin che siete in tempo, ammesso e non concesso, serve fare punto e a capo. Ammettendo che è stato uno sbaglio sposarsi, cosa che capita a molti del resto. Prendendosi intime responsabilità di un disastro evidente, i cui cocci restano, resteranno in terra, da qui a la’. Separatevi perché quando le cose non funzionano, non funzionano e ciao. Perché ad entrambi serve un tempo per dimenticare e ricostruire. Cosa che Valentino e la Ducati non avranno se insieme, così, continueranno. Questa baracca non solo non si raddrizza.
Pare destinata a non raddrizzarsi più. E il conto, ora della fine, se la fine non viene decisa subito, adesso, rischia di essere troppo elevato per l’uno come per l’altra . Separatevi. Di comune accordo, evitando di arrivare a litigare. Separatevi convinti di aver dato ma non abbastanza, evitando di misurare ciò che manca, trasformandolo in una inevitabile accusa. Separatevi per riconquistare un poco di sereno, da restituire a chi vi vuole bene. A costo di mettere in bilancio l’odore cattivo di un fallimento. Con la speranza di un profumo diverso da cercare per strade diverse.