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Da qui, appunto, la consultazione pubblica che si chiuderà ai primi di settembre, con le mail che giungono all'indirizzo del Governo che vengono "vagliate quotidianamente" dai dirigenti del ministero. Allo stato restano invariati i 12 punti in cui si articola la riforma, che riguarda la giustizia a 360 gradi. Riguardo al processo civile, in particolare, si punta alla riduzione dei tempi delle cause, al dimezzamento dell'arretrato e a una corsia preferenziale per le imprese e le famiglie. Per il penale si vogliono introdurre norme contro la criminalità economica (falso in bilancio, autoriciclaggio), accelerare il processo e la riforma della prescrizione. Nel settore dell'ordinamento, l'obiettivo è quello di mettere mano al Csm, prevedendo più carriera per merito e non grazie all'appartenenza e introducendo il principio "chi giudica non nomina, chi nomina non giudica"; ma c'è anche la controversa questione della responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo, oltre alla riforma del 'disciplinare' delle magistrature speciali (amministrativa e contabile). Nel campo dell'organizzazione, infine, il Governo vuole arrivare alla informatizzazione integrale del sistema giudiziario e alla riqualificazione del personale amministrativo.
