mogli e buoi dei paesi tuoi
Inviato: mar apr 15, 2014 9:10 am
I grillini sono stati come sempre i migliori dal punto di vista della trasparenza: il 95% dei deputati e il 90% dei senatori hanno messo a disposizione il modulo. Ma quella domandina ha messo in difficoltà qualcuno di loro. L’ex capogruppo Riccardo Nuti, per esempio, ha scritto nubile. Stesso errore evitato per un pelo da Paolo Parentela che ha provato a eliminare le prove passando e ripassando sulle tre lettere “nub” che comunque sono rimaste visibili sotto la parola “celibe”. Al contrario alla collega Azzurra Cancelleri, in prima battuta, era venuto celibe, poi corretto subito dopo con la scrittura esatta. Ma c’è chi ha fatto di meglio. Filippo Gallinella, pure lui deputato, nella casella dello stato civile aveva inserito: italiano. La parola è stata poi cancellata e corretta con “sposato”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... no/951499/
Sul tema, va detto, tutti i parlamentari si sono sbizzarriti. Tra le versioni alternative la parola “libero”, che in burocratese vorrebbe dire “stato civile libero”. Hanno fatto questa scelta in molti sia tra i Cinque Stelle sia nel Pd: da Alessandro Di Battista a Michele Anzaldi, da Andrea Colletti al sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, da Laura Castelli a Pina Picierno. Poi ci sono i “burocratisti” puri come Roberto Morassut, Pd, che scrive “cgt” come se fosse una carta bollata dell’anagrafe, ma anche quelli impuri come Rocco Palese (Forza Italia) che mette “cng”, Michele Meta (Pd) e Franco Bordo (Sel) che scrive (cg, che vorrebbe dire coniuge). Luigi Manconi (Pd) è uno che si intende di diritti e fa pesare la sua esperienza: “libero di stato”, mentre i democratici Umberto Marroni e Colomba Mongiello ci provano prima del tempo (e delle leggi): “convivente”. Molti risparmiano sull’inchiostro scrivendo solo “N” o “C”, mentre Walter Rizzetto (M5s) sceglie “Ce”.
in che mani stiamo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... no/951499/
Sul tema, va detto, tutti i parlamentari si sono sbizzarriti. Tra le versioni alternative la parola “libero”, che in burocratese vorrebbe dire “stato civile libero”. Hanno fatto questa scelta in molti sia tra i Cinque Stelle sia nel Pd: da Alessandro Di Battista a Michele Anzaldi, da Andrea Colletti al sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, da Laura Castelli a Pina Picierno. Poi ci sono i “burocratisti” puri come Roberto Morassut, Pd, che scrive “cgt” come se fosse una carta bollata dell’anagrafe, ma anche quelli impuri come Rocco Palese (Forza Italia) che mette “cng”, Michele Meta (Pd) e Franco Bordo (Sel) che scrive (cg, che vorrebbe dire coniuge). Luigi Manconi (Pd) è uno che si intende di diritti e fa pesare la sua esperienza: “libero di stato”, mentre i democratici Umberto Marroni e Colomba Mongiello ci provano prima del tempo (e delle leggi): “convivente”. Molti risparmiano sull’inchiostro scrivendo solo “N” o “C”, mentre Walter Rizzetto (M5s) sceglie “Ce”.
in che mani stiamo
