
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... no/951499/
Sul tema, va detto, tutti i parlamentari si sono sbizzarriti. Tra le versioni alternative la parola “libero”, che in burocratese vorrebbe dire “stato civile libero”. Hanno fatto questa scelta in molti sia tra i Cinque Stelle sia nel Pd: da Alessandro Di Battista a Michele Anzaldi, da Andrea Colletti al sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, da Laura Castelli a Pina Picierno. Poi ci sono i “burocratisti” puri come Roberto Morassut, Pd, che scrive “cgt” come se fosse una carta bollata dell’anagrafe, ma anche quelli impuri come Rocco Palese (Forza Italia) che mette “cng”, Michele Meta (Pd) e Franco Bordo (Sel) che scrive (cg, che vorrebbe dire coniuge). Luigi Manconi (Pd) è uno che si intende di diritti e fa pesare la sua esperienza: “libero di stato”, mentre i democratici Umberto Marroni e Colomba Mongiello ci provano prima del tempo (e delle leggi): “convivente”. Molti risparmiano sull’inchiostro scrivendo solo “N” o “C”, mentre Walter Rizzetto (M5s) sceglie “Ce”.
in che mani stiamo
