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Purtroppo sono situazione figlie dell'esasperazione portata da questa crisi.

per lavoro sono molto vicino all'ambiente impresa soprattutto edile e impiantistica e ti posso dire che già molto molto malumore e imprenditori ridotti al limite

Elfo_SV ha scritto:Purtroppo sono situazione figlie dell'esasperazione portata da questa crisi.

per lavoro sono molto vicino all'ambiente impresa soprattutto edile e impiantistica e ti posso dire che già molto molto malumore e imprenditori ridotti al limite

Non ho giudicato proprio per questo motivo, e il mio siamo alla frutta, e' un rimarcare la situazione economica che porta alla disperazione che sfocia spesso in atti drammatici, qui se non si cambia presto qualcosa, succede l'abbisso

Come i muri maestri di una casa poggiano sulle fondazioni, cosi' la struttura sociale della democrazia italiana poggia sul fondamento del lavoro (La Pira, 18 ottobre 1946).

Peccato che fondamenta e struttura si siano sgretolate da un pezzo. Se poi si pensa che c'e tanta gente di buona volonta' che manco li vuole aiuti, che andrebbe avanti da sola, ma contrariamente a quanto dovrebbe fare lo stato arriva e puf te li mette gli ostacoli, beh allora come negare che siamo alle barzellette

Noi italiani tutti, dal barbone passando per la casalinga arrivando all'imprenditore fantasioso, abremmo, ed abbiamo, una potenzialita' inimmaginabile. Il guaio che il tempo trascorre, stanno passando anni, e questa capacita' resta braccia conserte. Ed ammesso di invertire la rotta, tutta la potenzialita' passata resta persa per sempre. Perche' puoi solo partire ed utilizzarla al massimo da un certo punto in poi, cosi' come nessuno puo' mangiare ogni giorno piu' di un certo limite.

Non ci sono soldi. La solita storia.
Quanto invece abbiamo tutto quello che serve: tempo e capacita' di lavorare per beni e servizi.
Cosa ci manca?
Di certo non ci mancano gli ostacoli che da tempo immemore ci vengono calati col solo scopo di renderci impediti per il vantaggio di pochi coniglioni che andrebbero messi in fila davanti ad un muro e fucilati senza colpirli da subito mortalmente cosi' che la sofferenza purifichi la loro mer da prima del trapasso

La settimana scorsa sono stato in riunione proprio sul quel piano, ci sono ancora i fori dei proiettili sulle colonne di una delle sale riunioni.
Tralasciando ciò che è stato già da voi detto, che concordo e sottoscrivo.. il tizio che ha sparato era conosciuto per avere forti problemi psichiatrici.

Considerate che la responsabile dell'ufficio interessato si trovava fortuitamente in un'altro ufficio. Un'altra collega aveva preso un permesso mezz'ora prima che succedesse il fatto.

Bel bucho di c..o.

infatti, la vicenda non è proprio ricollegabile alla crisi...questo aveva problemi psichiatrici, però aveva il porto d'armi? mah

adesso non sara' esattamente questo caso. ma il lavoro e' immanente al diritto alla salute. e quest'ultimo e' tante cose che dimentichiamo compresa una certa tranquillita' psicologica

negli ultimi anni ce ne usciamo troppo facile col semplice era pazzo, era gia' malato di testa, era psicopatico..

in molti casi non e' manco la crisi, magari fosse quella ed esistesse davvero. no. e' proprio lo stato che ti prende per l'orecchio e ti conduce forzatamente nel tunnel dei fuori di testa. e poi da li il passo e' breve ad essere bollati ed etichettati "era malato". andiamo a vederli questi malati, se ci sono nati, se sono caduti dal letto ed hanno battuto la testa, oppure. gia', oppure
c'e sempre la possibilita' che vi sia un oppure

La frustrazione più grande è avere un'azienda solida, essere solventi sulla carta, ma fallire comunque perché i fornitori, primo fra tutti lo stato e le regioni, non pagano.

Conosco imprenditori, alcuni a me personalmente molto vicini, che hanno crediti verso lo stato estinti in media dopo 30 mesi... sono circa 1000 giorni!!!

Ogni tanto mi chiedo come facciano a non fare la stessa cosa di questo squilibrato qui.

Poi ci si chiede perché la Germania soffre meno la crisi... lì i fornitori pagano AL MASSIMO dopo 60gg, stato compreso. Fa una bella differenza.

Sent from my hand

killeradicator ha scritto:
Poi ci si chiede perché la Germania soffre meno la crisi... lì i fornitori pagano AL MASSIMO dopo 60gg, stato compreso. Fa una bella differenza.

La gran parte paga al ritiro della merce e magari anche in contante. Nell'azienda dove lavora mio cugino (non "mio cugggino" ahaha) esportano molto verso la Germania (fortunatamente) e settimanalmente un loro cliente abituale scende per ritirare la merce (latticini) e paga sempre alla consegna. Mi ha detto che ormai loro con i clienti tedeschi fanno sempre così.
Un problema di fondo è che in Italia (ma anche in altri paesi) il concetto di pagare "il più avanti possibile" è visto come un vantaggio da parte del debitore. Nella realtà una circolazione della liquidità su più breve termine (come in Germania) aiuterebbe a mantener solida quel poco di struttura economica che ci è rimasta favorendo i consumi (industriali e non) e, conseguentemente, evitando in tanti casi che aziende solide chiudano.

a che serve mettere licquidita' se poi alla luce del sole basta un battito di ciglia per accatastarsi altrove?
e lo stato sovrano continua ad indebitarsi non facendo i miei interessi con io-me' che resto condebitore insieme a tutti gli altri poveri fessi?
dov'e che si clicca mi piace?