Le bugie di Monti
Inviato: ven apr 27, 2012 1:50 pm
1). Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna.
FALSO.
La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.
2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione.
FALSO:
I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.
3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie.
FALSO. BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.
4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili.
FALSO:
La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.
5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000.
FALSO.
L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.
6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”.
FALSO.
Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.
7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”.
FALSO.
Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.
. In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”.
FALSO.
L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.
9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012.
FALSO.
L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.
10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio.
FALSO.
L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.
FALSO.
La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.
2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione.
FALSO:
I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.
3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie.
FALSO. BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.
4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili.
FALSO:
La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.
5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000.
FALSO.
L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.
6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”.
FALSO.
Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.
7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”.
FALSO.
Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.
. In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”.
FALSO.
L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.
9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012.
FALSO.
L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.
10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio.
FALSO.
L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.