Tequi, guarda che le cose stanno un po' diversamente. Il referendum non ha decretato la volontà degli islandesi a NON PAGARE. Il referendum ha decretato che gli islandesi non sono d'accordo con i TERMINI del pagamento.
un tizio che vive in islanda ha scritto:
Vivo in Islanda da 4 anni e mi permetto di segnalare alcune imprecisioni nell’articolo:
-La Glitnir era la piú piccola fra le banche finanziarie; le piú grandi per volumi d’affari, Landbankinn e Kaupthing, hanno avuto la stessa sorte, il tutto nel giro di pochi giorni.
-qui si parla prima di “risanamento” e poi di “insolvenza” del debito: nessuno delle due é corretto. Gli Islandesi non hanno votato (per 2 volte) sul risarcimento o meno del debito nei confronti dei governi Inglese ed Olandese, ma sui termini dell’accordo di risarcimento. La situazione attuale é che, avendo i cittadini bocciato l’ultimo accordo, i governi dei tre paesi non siederanno piú al tavolo dei negoziati, ma deferiranno probabilmente la questione ad un organo giuridico comune (in sede SEE o UE)
-é da notare che secondo le piú recenti stime, la ri-privatizzazione di Landsbankinn, che fallendo non garantiva piú i depositi di risparmiatori Olandesi né Inglesi, dovrebbe bastare a coprire il risarcimento ai governi di questi paesi. Non esiste duqnque il rischio che l’Islanda dia default sul proprio debito.
-nonstante i polveroni mediatici, che vedo hanno eco anche all’estero, fino ad oggi c’é stata una sola condanna per crimini finanziari (insider trading) e qualche arresto come misura preventiva (seguito il giorno dopo dalla scarcerazione) .
-il primo ministro del precedente governo si trova ora sotto incriminazione sull’onda delle proteste popolari che ne hanno portato alla caduta. É accusato di esser venuto meno alle sue responsabilitá e preogative; va notato che secondo recenti sondaggi il 73 % degli islandesi non crede che egli vada condannato e il parere diffuso é che il processo sia una inscenata politica volta a crocifiggere una persona per metterne in salvo altre cento (a votare sull incriminazione o meno é stato un organo politico, il Parlamento; lo stesso Parlamento, a maggioranza socialdemocratica, ha negato l’incriminazione al precedente ministro delle finanze, attuale esponente di governo. l’intero processo mi sembra una farsa)
-oggi il governo, tramite le banche nazionalizzate, ha indirettamente quote e proprietá in una grande parte delle aziende private. Le prime privatizzazioni cui si assiste vedono ricomparire come nuovi proprietari quegli stessi banchieri/mogul finanaziari che ne erano proprietari prima della crisi economica e finanziaria…..niente di nuovo sotto il sole.
Tuttavia io non sono d'accordo quando dici che del boom hanno economico beneficiato tutti. Quel boom economico è stato trainato da una truffa che veniva perpetrata ai danni dello stato e dei cittadini da parte delle banche. E i benefici di cui parli altro non era che uno specchio per le allodole che serviva a proprio ad ammansire gli animi per ciò che veniva commesso.
Inghilterra e Olanda, tramite le proprie banche, hanno deciso di speculare sulla situazione Islandese, ben sapendo quali rischi correvano, esattamente come l'italia ha deciso di investire e speculare sui bond argentini a suo tempo, ben sapendo che la bolla prima o poi sarebbe scoppiata, creando casini agli investitori più sprovveduti (perché le speculazioni lasciano solo le briciole ai privati, le principali vittime della loro fine, mentre sono sollevate appositamente per favorire gli interessi di grossi affaristi che muovono milioni o miliardi in pochi giorni). Non mi stancherò mai di ripeterlo: se io affido i miei soldi ad un istituto di credito perché li investa e li moltiplichi, voglio sapere vita morte e miracoli riguardo alla resa del fondo su cui ho puntato. Se la banca si comporta in modo onesto e mi dice che quella resa così alta deriva da una bolla speculativa, allora mi comporto in un certo modo, sapendo quel che rischio. Se la banca è disonesta e mi racconta cazzate, io sono vittima di un RAGGIRO. Per il quale non devo pagare. Deve pagare la banca.
A decidere il destino economico dell'islanda non sono stati i suoi cittadini, ma gli uomini di potere che si sono spartiti la torta. Quindi non vedo perché i cittadini, dopo essere stati inqulati una volta devono riaprire il proprio orifizio e farselo infilare una seconda volta.
I delinquenti non sono loro, ma chi permette che un sistema economico globale che si regge sullo sfruttamento e l'inganno continui a fare sempre più vittime. Siamo vicini al collasso mondiale. Il capitalismo per come lo conosciamo ha raggiunto un punto di saturazione. E' necessaria una svolta. Se no chiunque potrà essere il prossimo, dopo l'islanda.