http://www.automoto.it/news/pra-motoriz ... ibito.html" onclick="window.open(this.href);return false;
1500 dipendenti per la cronaca, solo di stipendi lordi son più di 3 milioni di euro al mese (diciamo una media di 2200 euro lordi mensili a testa, visto che ci saranno quelli che prendono 1200 netti ma anche quelli che ne prendono 5000), quasi 40 milioni annui, più i costi per uffici, strumenti, forniture...
poi però la spesa pubblica non si riesce mai a tagliare e quindi bisogna aumentare le tasse, togliere i soldi della rivalutazione ai pensionati ecc. ecc., ma bafangulo
poi dopo per un passaggio di proprietà bisogna pagare centinaia di euro, anche 1000 per un'auto usata, potente ma dal valore pressochè nullo...
nel resto d'europa invece il passaggio è gratis, o costa pochi euro...in italia son un centinaio solo di bolli e diritti, che son già tanti, poi per le auto c'è l'IPT, circa 200 euro fino a 53 kw, poi 3,5 euro per ogni kw in più, aumentabile del 30% su decisione della provincia di residenza...
Riassumendo, un’auto con potenza inferiore ai 53 kW paga per il passaggio di proprietà 252,24 euro (al netto dei costi di intermediazione dell’agenzia di pratiche e dell’ACI). La cifra sale vertiginosamente per le vetture con più cavalli; a ben guardare 53 kW corrispondono a 72,08 cavalli, quindi l’IPT incide in modo davvero pesante sul costo finale del passaggio di proprietà, arrivando a superare talvolta il valore di mercato delle auto più vecchie.
Prendiamo l’esempio di una valida Alfa Romeo 166 3.0 V6 del 2001 (Euro3, quindi ancora utilizzabile e facilmente trasformabile a GPL): il suo valore di mercato è di circa 1.000/1.500 euro, ma nella provincia di Milano il suo passaggio di proprietà costa 927 euro. Una cifra che eguaglia il valore dell’auto e la rende difficilmente rivendibile, condannandola a una insensata esportazione all’estero (o, peggio, a una prematura rottamazione).
Ci sono Paesi che non richiedono il pagamento di alcuna tassa (come il Belgio, la Germania, la Francia e l’Austria), ma della semplice pratica amministrativa (pochi euro, in Germania ne bastano 20).
In Inghilterra è sufficiente recarsi in Comune e versare 30 sterline per modificare la proprietà del veicolo. In Spagna chi compra un’auto usata deve versare un’imposta pari al 4% del valore fiscale (calcolato secondo tabelle prestabilite dall’ufficio delle tasse), dopo 10 anni l’imposta si riduce in modo netto ed è comunque per prassi sempre inclusa nel prezzo di vendita.
L’imposta provinciale di trascrizione (IPT) alla fine è l’ennesima tassa tutta italiana che grava come un macigno sul mercato dell’automobile usata nel nostro Paese. All’estero è un balzello pressoché sconosciuto, visto che le imposte sull’auto si concentrano nella sola tassa di circolazione (dove prevista), senza che nulla sia dovuto al momento del passaggio di proprietà. In Italia invece IPT e tassa di possesso si sommano, facendo dell’auto una fonte primaria di gettito fiscale dello Stato. In questo modo però si sta distruggendo coscientemente uno dei settori più importanti dell’industria italiana.