Qualche tempo fa un mio amico col quale ho fatto il corso di meccanico mi parla di questo corso. Pro: costo, solo 120 euri x 1 giornata in pista a castelletto. Contro: troppe moto in pista: un massimo di 30. Per i miei soci era la prima pistata, per me ovviamente no, ed era per questo che ero titubante. Ma decido di provarci comunque. Male che vada mi sarò fatto una giornata in pista in compagnia.
La sera prima arrivano gli scalmanati con al seguito un furgone con cassone aperto usato x trasporto di macchine da giardinaggio. Non il massimo per il trasporto delle moto, ma chissene. La mia era già pronta, quindi non ho dovuto fare altro che buttarla sul furgone. Le altre erano da rendere pistabili, quindi togliere il toglibile. Decidiamo di farlo la sera stessa e tenerle nel mio box fino alla mattina dopo, parcheggiando il furgone fuori.
Sveglia alle 5 per renderci conto che... PIOVE! Dopo vari sms con l'organizzatore, veniamo rassicurati: a castelletto è tutto asciutto e non è prevista pioggia. Un po' titubanti carichiamo le belve sul furgozzo: uno Z 750, un ninja 600 e il mio R6, fresco di revisione mono e forche.
Partiamo alle 6:30 e arriviamo a castelletto alle 8. In effetti il tempo è nuvoloso ma asciutto. Scarichiamo le moto e inizio a sentirmi un po' come si è sentito kuposh qualche tempo fa: ero convinto dio aver lasciato le chiavi attaccate al blocchetto della moto, invece mi rendo conto che nella fretta me le sono dimenticate sul bancone del box!!!

Era il momento di prendere una decisione veloce: gli organizzatori probabilmente mi avrebbero fatto recuperare, ma avevo già preso il giorno di ferie e non avevo voglia di stare lì a guardare, così prendo il furgone, torno a casa, prendo le chiavi e alle 11.30 sono di ritorno. Nel frattempo avevo chiesto ai ragazzi di preparare la mia moto, farla controllare dal mecca al seguito dell'organizzazione, così quando fossi arrivato avrei potuto buttarmi dentro subito.
Così mi vesto, prendo la belva nuova di zecca dopo l'ultimo sdraione e mi capitombolo dentro la pista. Gli istruttori avevano già fatto il giro con gli allievi, quindi io non ho usufruito del briefing post turno di prova. E ho una brutta sorpresa: la moto non scende e "muove il kulo come le tr0ie" (cit.). Ma anche l'anteriore è ballerino e rischio di perderla 4-5 volte. Mi viene il dubbio: vuoi vedere che non hanno controllato le pressioni? Esco e vado dal mecca per scoprire che lo conosco: il biella di desio, dal quale avevo portato le forche dopo che mi sono sdraiato l'anno scorso. Gli dico di controllare le pressioni e in effetti è un miracolo che fossi rimasto in piedi: 1 davanti e 1.3 dietro

Dopo le bestemmie di rito, gonfio a dovere e rientro, cercando, senza successo, un istruttore che nel frattempo erano rientrati in pista.
Questa volta però la moto risponde a dovere e dopo qualche giro di conoscenza, mi rendo conto che, rispetto alla mia ultima uscita è un'altra moto: pronta a scendere e nei cambi di direzione, attaccata a terra come un go-kart. Inizio a spingere e mi ritrovo ad essere il più veloce in pista, pur essendo moooooolto lontano dal mio record (1.22.7)
A questo punto le mie perplessità sul corso si rivelano fondate: troppe moto, troppi debuttanti e pochi istruttori. Mi ritrovo sorpassare anche all'esterno in un po' tutte le curve. Sul rettilineo "veloce" mi ritrovo a staccare e passare anche 4 moto insieme! Però castelletto, a mio avviso, è una grande palestra: se vai forte in quel toboga vai forte ovunque.
Spingendo sento tutti i limiti possibili:
- Mio: nelle curve a destra non riesco a uscire con il corpo come dovrei
- della moto: il telaio dell'R6 è ottimo per i circuiti veloci: più vai forte più la moto ti fa capire che il limite non l'hai neanche sfiorato, ma nei rampini di castelletto è un macigno rigido e duro da buttare giù.
Piacevolmente mi rendo conto che l'impianto frenante che monto è una bomba sovradimensionato per la pista e per me stesso: nelle staccate dei rettilinei la forca mi va a pacco e il posteriore si stacca facendo ballare il posteriore. Per il resto il setup è meraviglioso. Anzi, forse è un po' troppo rigido per il mio stile di guida.
Così quando esco aumento il precarico delle molle della forca per evitare di mandarle a pacco, ma preferisco non toccare l'idraulica per paura di compromettere una moto tutto sommato ben bilanciata.
Becco anche un istruttore (che mi dice "ah tu sei quello delle chiavi!"

Da quel momento per me il corso è finito. Dopo pranzo rientro per usare la giornata come fosse un turno di libere. E man mano che io e il mio nuovo mezzo iniziamo a conoscerci reciprocamente i tempi si abbassano. Ma rimango lontano dai miei angoli di piega col CBR e i suoi tempi: l'R6 è molto più ostica da portare "al limite". Tant'è così che la saponetta destra è ancora intonsa

Nell'ultimo turno, però, la gente è stanca e non ce la fa più. Così la pista è mezza vuota e gli istruttori vogliono godersi un po' le loro moto. Ebbene, nonostante tutto e per mia sorpresa, rimango sempre il più veloce e li sorpasso uno dopo l'altro

Unico neo: prima di aumentare il precarico, alla staccata del curvino dopo il rettilineo di partenza, la forcella ha pensato bene di andare a pacco proprio nel raccordo di due pezzi d'asfalto, e di rimbalzare facendo alzare l'anteriore. Risultato: sbacchettata e dritto verso la ghiaia, toccata la quale, ed essendo la velocità ancora troppo elevata, l'anteriore si punta e mi sbalza in avanti. Per fortuna nessuna conseguenza né per me né per la moto, a parte qualche graffio sulla carena. Tant'è che poi sono rientrato come se non fosse successo nulla.
Insomma, per concludere: lo consiglio? Si e no. E' un corso decente per chi è alle primissime esperienze, ma chi ha già esperienza di pista non lo troverà molto istruttivo. Tuttavia, visto il costo contenuto (costa quanto una giornata di libere) ci può stare. Inoltre nel preso sono comprese 10 foto fatte dal fotografo ufficiale che, appena mi arriveranno, le posterò. Intanto eccone alcune nel paddock.
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