Prova Multistrada 1200 - Recensione
Inviato: dom mar 18, 2012 5:51 pm
Riporto anche qui le mie impressioni sulla nuova sport tourer Ducati
Mi ritrovo per una volta, a recensire "seriamente", su questa pagina, una moto che al momento rappresenta la perfetta quadratura del cerchio. Curioso che stia facendo riferimento ad un marchio a cui storicamente non sono affezionato. Ma bisogna dare onore al merito, e stavolta ci si deve inchinare a Ducati. Il bicilindrico in oggetto è la Multistrada 1200. Per gentile concessione di Ducati Roma, mi viene lasciata l'opportunità di testarla per una mattina, su un percorso variegato, che va dall'urbano, al misto fino al veloce (molto veloce...).
Vista da "fuori": è BELLA. sono riusciti a mantenere una linea aggraziata ma allo stesso tempo sportiva, facendo combaciare perfettamente un monobraccio, un traliccio ed un reparto sospensioni che oltre ad essere un tripudio per gli occhi, sono anche terribilmente efficaci. Sella un pelo dura per essere una tourer, ma nulla a cui non si possa rimediare con del buon aftermarket.Rifiniture al top: i tempi delle vecchie Ducati con fili elettrici in bella mostra sono finiti, qua siamo ai livelli di Yamaha e Honda come qualità costruttiva.
In sella da fermo: la prima impressione, che poi sarà una costante per tutto il tragitto, è la leggerezza: nonostante non risulti bassissima da terra, rimane maneggevolissima nelle manovre da fermo (grazie ad un angolo di sterzo molto ampio) confermando da subito la bontà del progetto; non è facile far rimanere sotto i 190 kg una sport tourer 1200 (la concorrenza, gs in primis è su altri pianeti in quanto a peso..). Pazzesco e rivoluzionario il sistema d'accensione: un mini trasponder controlla automaticamente lo start, quindi niente più chiavi, niente più bloccasterzi, fà tutto da sè. Prima occhiata alla strumentazione completamente digitale con azzeccato colore di sfondo azzurro/ghiaccio. Ed è proprio quando guardi la strumentazione che cominci a capire che anche il reparto elettronica è di prima categoria. Ricorderete tutti quanto Ducati abbia sponsorizzato le 4 "anime" derivate da 4 diverse mappature di questa Multistrada; nulla di più vero.. con un semplice tasto hai 4 moto REALMENTE DIVERSE su una base ciclistica senza uguali (discorso che necessita di un approfondimento più in là). Posizione di guida tipica delle sport tourer di oggi: busto eretto, braccia e gomiti a 90°. Postura che non nasconde velleità teppistiche nello stretto ma che al contempo non stanca neanche dopo tanti km.Utilissimo cupolino regolabile su più posizioni, che protegge bene petto e testa, lasciando forse un pò scoperte le spalle.
MI PARE CHE CI SIAMO, POSSIAMO PARTIRE.
Sound tipico del desmodromico: cupo al minimo, è un concerto di emozioni ma mano che sale di giri. Prima dentro, basta snocciolare qualche marcia per rendersi conto che il cambio è un burro ( e lo rimarrà durante tutta la prova, mantenendo doti di straordinaria precisione). In città parto con la mappa URBAN,che esalta la maneggevolezza e la fruibilità della Multistrada 1200,senza mai strappare e risultando sempre lineare e progressiva. Ciclistica che copia perfettamente le imperfezioni ed il pavè cittadino (Marzocchi da 50 completamente regolabile..). Frenata che risulta modulabilissima (ma più in là mi renderò conto di quanto sia efficace..) grazie alla coppia di Brembo non monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini. Come già anticipato la moto non risulta affatto stancante neanche nel traffico cittadino, dove si districa facilmente grazie ad un peso limitato (che in movimento è ancora meno percettibile)
Il motore: lo conoscevo già ,in fondo in fondo.. 1198 e SF1200 le ho provate più volte, il DNA è quello. Qui però và data la nota di merito a Ducati; in primis fui portatore (sin dalla presentazione..chi frequenta il nostro forum lo sà) di grandissimi dubbi sul come avrebbero fatto a adattare un motore esasperato e decisamente sportivo su una moto con un range d'utilizzo totalmente diverso.
STUPORE.
L'elettronica nasconde magie; passando da URBAN A RAIN A SPORT (la mappa enduro non ho avuto modo di inserirla) si ha un comportamento radicalmente diverso che trasforma questa moto in quello che ti serve, a seconda delle esigenze di strada.
Modulabile e fruibile su urban, incaxxata e cattivissima su sport, quasi strozzata su rain. Rimango abbagliato da tutto ciò ed una volta uscito dal centro, cerco di tirare un pò il collo a questo capolavoro (eufemismo, visto che su certi mezzi il limite sta nel pilota e non nella moto).
Praticamente l'efficacia (su strada) di una sportiva, senza però affaticare come quest'ultima. Perdona tantissimo gli errori, ti permette di uscire dalle curve in maniera gloriosa, anche con una marcia sbagliata. Tu apri e lei senza incertezze riprende con un vigore impressionante. E tutto questo, con la comodità di una tourer!!!! Mi piace, ci prendo tanto gusto, forse esagero un pò, ma è talmente emozionante e facile da guidare che gli si perdona "qualche" infrazione al codice della strada. Permette staccate celestiali con un solo dito sulla leva destra, mantiene la traiettoria stile treno eurostar, velocissima nei cambi di direzione improvvisi. L'anteriore, fuori dalle curve strette, perde praticamente sempre il contatto con l'asfalto.
Il DTC non è mai invasivo; probabilmente necessita di un utilizzo tra i cordoli per capire realmente la sua efficacia.
Rientro con piccola deviazione sul raccordo. Stabilità da riferimento, copertura dal vento più che soddisfacente anche ben oltre velocità codice.. VOTO 10. Per le umili capacità del sottoscritto è vicinissima alla perfezione.
Sul prezzo non mi soffermerò: la qualità si paga e se vogliamo proprio dirla tutta,i 14000 euro richiesti da Ducati, confrontati ai 15000 chiesti da Bmw per un Gs (senza accessori), la fanno quasi sembrare "a buon mercato"...
Se siete arrivati a leggere fin qui, permettetemi una conclusione: questa moto è il classico mezzo che sposta "più in là" l'asticella di riferimento della categoria (sbaragliando di fatto la concorrenza).
Lo fece l'R1 quando uscì la prima versione nel 98 a carburatori... lo ha fatto Suzuki (nell'85 mi pare..) con l'esplosività due tempi del gamma 500.
Ecco, questa Multistrada sposta i riferimenti delle sport tourer attuali.
Ed in quanto tale, è destinata a rientrare nella striminzita elite delle moto che, per un verso o per un altro, verranno ricordate dagli appassionati nel tempo, rimanendo di fatto, nella storia delle due ruote.
Un consiglio spassionato a tutti voi: conoscete ( chi più chi meno) il mio spiccato spirito critico e difficilmente mi esalto così tanto da non rilevare difetti sostanziali in una moto; perdeteci un'oretta ed andate a provarla, non ve ne pentirete.
Salumi e baci a tutti.
Mi ritrovo per una volta, a recensire "seriamente", su questa pagina, una moto che al momento rappresenta la perfetta quadratura del cerchio. Curioso che stia facendo riferimento ad un marchio a cui storicamente non sono affezionato. Ma bisogna dare onore al merito, e stavolta ci si deve inchinare a Ducati. Il bicilindrico in oggetto è la Multistrada 1200. Per gentile concessione di Ducati Roma, mi viene lasciata l'opportunità di testarla per una mattina, su un percorso variegato, che va dall'urbano, al misto fino al veloce (molto veloce...).
Vista da "fuori": è BELLA. sono riusciti a mantenere una linea aggraziata ma allo stesso tempo sportiva, facendo combaciare perfettamente un monobraccio, un traliccio ed un reparto sospensioni che oltre ad essere un tripudio per gli occhi, sono anche terribilmente efficaci. Sella un pelo dura per essere una tourer, ma nulla a cui non si possa rimediare con del buon aftermarket.Rifiniture al top: i tempi delle vecchie Ducati con fili elettrici in bella mostra sono finiti, qua siamo ai livelli di Yamaha e Honda come qualità costruttiva.
In sella da fermo: la prima impressione, che poi sarà una costante per tutto il tragitto, è la leggerezza: nonostante non risulti bassissima da terra, rimane maneggevolissima nelle manovre da fermo (grazie ad un angolo di sterzo molto ampio) confermando da subito la bontà del progetto; non è facile far rimanere sotto i 190 kg una sport tourer 1200 (la concorrenza, gs in primis è su altri pianeti in quanto a peso..). Pazzesco e rivoluzionario il sistema d'accensione: un mini trasponder controlla automaticamente lo start, quindi niente più chiavi, niente più bloccasterzi, fà tutto da sè. Prima occhiata alla strumentazione completamente digitale con azzeccato colore di sfondo azzurro/ghiaccio. Ed è proprio quando guardi la strumentazione che cominci a capire che anche il reparto elettronica è di prima categoria. Ricorderete tutti quanto Ducati abbia sponsorizzato le 4 "anime" derivate da 4 diverse mappature di questa Multistrada; nulla di più vero.. con un semplice tasto hai 4 moto REALMENTE DIVERSE su una base ciclistica senza uguali (discorso che necessita di un approfondimento più in là). Posizione di guida tipica delle sport tourer di oggi: busto eretto, braccia e gomiti a 90°. Postura che non nasconde velleità teppistiche nello stretto ma che al contempo non stanca neanche dopo tanti km.Utilissimo cupolino regolabile su più posizioni, che protegge bene petto e testa, lasciando forse un pò scoperte le spalle.
MI PARE CHE CI SIAMO, POSSIAMO PARTIRE.
Sound tipico del desmodromico: cupo al minimo, è un concerto di emozioni ma mano che sale di giri. Prima dentro, basta snocciolare qualche marcia per rendersi conto che il cambio è un burro ( e lo rimarrà durante tutta la prova, mantenendo doti di straordinaria precisione). In città parto con la mappa URBAN,che esalta la maneggevolezza e la fruibilità della Multistrada 1200,senza mai strappare e risultando sempre lineare e progressiva. Ciclistica che copia perfettamente le imperfezioni ed il pavè cittadino (Marzocchi da 50 completamente regolabile..). Frenata che risulta modulabilissima (ma più in là mi renderò conto di quanto sia efficace..) grazie alla coppia di Brembo non monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini. Come già anticipato la moto non risulta affatto stancante neanche nel traffico cittadino, dove si districa facilmente grazie ad un peso limitato (che in movimento è ancora meno percettibile)
Il motore: lo conoscevo già ,in fondo in fondo.. 1198 e SF1200 le ho provate più volte, il DNA è quello. Qui però và data la nota di merito a Ducati; in primis fui portatore (sin dalla presentazione..chi frequenta il nostro forum lo sà) di grandissimi dubbi sul come avrebbero fatto a adattare un motore esasperato e decisamente sportivo su una moto con un range d'utilizzo totalmente diverso.
STUPORE.
L'elettronica nasconde magie; passando da URBAN A RAIN A SPORT (la mappa enduro non ho avuto modo di inserirla) si ha un comportamento radicalmente diverso che trasforma questa moto in quello che ti serve, a seconda delle esigenze di strada.
Modulabile e fruibile su urban, incaxxata e cattivissima su sport, quasi strozzata su rain. Rimango abbagliato da tutto ciò ed una volta uscito dal centro, cerco di tirare un pò il collo a questo capolavoro (eufemismo, visto che su certi mezzi il limite sta nel pilota e non nella moto).
Praticamente l'efficacia (su strada) di una sportiva, senza però affaticare come quest'ultima. Perdona tantissimo gli errori, ti permette di uscire dalle curve in maniera gloriosa, anche con una marcia sbagliata. Tu apri e lei senza incertezze riprende con un vigore impressionante. E tutto questo, con la comodità di una tourer!!!! Mi piace, ci prendo tanto gusto, forse esagero un pò, ma è talmente emozionante e facile da guidare che gli si perdona "qualche" infrazione al codice della strada. Permette staccate celestiali con un solo dito sulla leva destra, mantiene la traiettoria stile treno eurostar, velocissima nei cambi di direzione improvvisi. L'anteriore, fuori dalle curve strette, perde praticamente sempre il contatto con l'asfalto.
Il DTC non è mai invasivo; probabilmente necessita di un utilizzo tra i cordoli per capire realmente la sua efficacia.
Rientro con piccola deviazione sul raccordo. Stabilità da riferimento, copertura dal vento più che soddisfacente anche ben oltre velocità codice.. VOTO 10. Per le umili capacità del sottoscritto è vicinissima alla perfezione.
Sul prezzo non mi soffermerò: la qualità si paga e se vogliamo proprio dirla tutta,i 14000 euro richiesti da Ducati, confrontati ai 15000 chiesti da Bmw per un Gs (senza accessori), la fanno quasi sembrare "a buon mercato"...
Se siete arrivati a leggere fin qui, permettetemi una conclusione: questa moto è il classico mezzo che sposta "più in là" l'asticella di riferimento della categoria (sbaragliando di fatto la concorrenza).
Lo fece l'R1 quando uscì la prima versione nel 98 a carburatori... lo ha fatto Suzuki (nell'85 mi pare..) con l'esplosività due tempi del gamma 500.
Ecco, questa Multistrada sposta i riferimenti delle sport tourer attuali.
Ed in quanto tale, è destinata a rientrare nella striminzita elite delle moto che, per un verso o per un altro, verranno ricordate dagli appassionati nel tempo, rimanendo di fatto, nella storia delle due ruote.
Un consiglio spassionato a tutti voi: conoscete ( chi più chi meno) il mio spiccato spirito critico e difficilmente mi esalto così tanto da non rilevare difetti sostanziali in una moto; perdeteci un'oretta ed andate a provarla, non ve ne pentirete.
Salumi e baci a tutti.