La morte in moto.
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La morte in moto.
Prima o poi capita di trovarsi invischiati in faccende che in cui non vorremmo mai essere capitati, per gli strascichi che ne conseguono e per i ricordi che ci porteremo dietro. Questi avvenimenti sono anche consolatori se proprio vogliamo trovare un lato positivo è che sono capitati ad altri e non a noi.
La prima volta che mi trovai ad affrontare una morte in moto fu nel 2007 credo. Io e il mio migliore amico dell'epoca dovevamo partecipare ad un giro in moto organizzato da un forum di sfigati in moto. Il mio amico aveva invitato anche un nano buttafuori cocainomane con un gzxr1000 che per comodità chiameremo il nano. La prima volta che incontrai il nano fu nella discoteca dove lavorava come buttafuori tempo prima, eravamo convinti di trovare da mangiare e così senza aver cenato ci siamo diretti alla discoteca rollando canne a ripetizione. Arrivati li non ricordo molto, solo che morivo di fame e la mia pressione cominciava a scendere. Finita la serata andammo a casa del nano, anzi nel suo garage e cominciammo a discutere di moto. La differenza di sostanze che ci eravamo fatti era evidente, io andavo a rallentatore e lui a manetta.
Mi chiede che moto ho, una Zrx 1200 R rispondo, è un cancello mi dice.
Gli dico che dipende da chi guida e poi ha un gran motore...
Non capisci un dolce prepuzio umano di moto, mi disse.
Ero appoggiato alla sua moto e cominciai ad incazzarmi, mi sollevai per obiettare e svenni cadendo all'indietro. Caddi sul cavalletto sollevamoto a pochi centimetri dal muro, mi sollevarono e rinvenni, dissi che andava tutto bene e mi lasciarono ma svenni di nuovo e mi presero al volo. Mi sistemarono nell'auto del nano con la radio accesa, non ricordo che musica ci fosse ma io ero beato, con gli occhi chiusi vedevo tutto nero e in mezzo un'onda viola con un contorno bianco che si muoveva con la musica. Stetti li diversi minuti e mi ripresi, dopodiché dissi al nano che saremmo dovuti uscire in moto assieme per vedere alla fine chi avesse ragione.
E così fu.
Il giro sarebbe partito da Milano, punto di ritrovo Pogliani, cosa a me sgradita, poichè li si trovavano sempre i motociclisti milanesi, da sempre miei nemici. Da milano saremmo dovuti andare al punto di ritrovo a Colico e poi andare sul Bernina passando da Tirano. La partenza era fissata per le 9 da Lecco, noi saremmo dovuti andare da Pogliani per le 8.30, noi eravamo veloci e avremmo impiegato meno dei motosfigati.
Invece non andò così.
La sera prima, come di consueto, facemmo una serata dall'Esauro, soprannome datogli da non so chi perchè era un esaurito dedito alle droghe e alla scarsa pulizia della casa. A casa dell' Esauro ho sempre incontrato persone diverse, credo che il motivo fosse per il fatto che spacciava. Quella sera, dicevo, ci demmo da fare, fumai così tanto che per più di un ora dovetti stare in bagno a fissare le piastrelle per poi planare sul letto dell'Esauro mentre gli altri continuavano. Mi svegliarono per andare ma non riuscivo a camminare e mi dovettero aiutare ad andare alla macchina. Quella sera dormii a casa del mio amico e pisciai in giro per la tazza senza rendermene conto, cosa per cui il mio amico mi rimproverò malamente. Il problema ora era che erano le 5 o le 6 del mattino e ci saremmo dovuti svegliare alle 8.
Ci svegliammo alle 9 o giù di li.
Arrivammo da Pogliani e sparammo su per Colico a fuoco. Arrivammo poco dopo i motosfigati e non ci integrammo per nulla. Tra il gruppo dei motosfigati c'erano vari componenti tra cui la vittima designata della giornata, tale Davide. Assieme ai motosfigati c'erano anche due motociclisti molto veloci uno con tl1000r con passeggera e uno con un gsx750, entrambe avevano sospensioni di ottima fattura avendoci lavorato su per bene. Il pilota del tl1000r era anche uso a fare gare in salita.
Il nano guardava il tl e scuoteva la testa ma non sapeva ancora cosa sarebbe successo.
Finito di stare al bar partimmo per il Bernina.
Il gruppo era numeroso e si sfoltì non appena il tl1000 decise di aumentare il passo, andava liscio e veloce e a seguire c'era il gsx750 attaccato a pochi centimetri, io e dietro di me il nano col gsx1000r. Giorni prima mi ero messo a fare esperimenti con le viti delle sospensioni e non capendoci un beneamato dolce prepuzio umano avevo fatto un disastro, la moto vibrava sull'asfalto ondulato era rigida come un legno, non appena i primi due si misero a correre per me non ci fu speranza o morivo o lasciavo il gas. In una curva a sinistra il nano mi passò in piedi sulle pedane facendo fischiare la gomma posteriore in derapata. Il nano non raggiunse mai il tl1000 perchè cominciò a piovere e lui aveva un terrore fottuto della pioggia e mollò il gas, lo raggiunsi e lo passai fullgas, a me la pioggia piace. Arrivati in cima al bivio per Livigno ci fermammo, io mi buttai in terra, ero morto. Mentre fumavo per il richiamino della serata cominciai a preoccuparmi visto che non arrivava più nessuno, guardai il telefono 3 messaggi varie chiamate perse dal mio amico:"Dove siete? c'è stato un incidente. Davide si è fatto male." Informai gli altri dell'accaduto e tornammo giù come fulmini, mano a mano che ci avvicinavamo al posto dove erano tutti la fila di auto ferme aumentava, kilometri di auto ferme, Davide si era schiantato sulle prime curve dove la rotaia è in basso, un guardrail e un muro alto contenevano la strada.
Davide aveva effettuato un sorpasso con la sua 600 sportiva e aveva perso il controllo della moto, era finito contro il guard rail, contro il muro e aveva finito la sua corsa in mezzo alla strada, l'elicottero lo aveva già portato via. La moto era in 3 pezzi per come ricordo, forcellone, serbatoio e avantreno. Non ci fecero passare gli sbirri, rimanemmo a guardare. La ragazza del gruppo dei motosfigati che l'aveva soccorso per prima continuava a piangere, diceva che aveva il torace aperto e gridava.
Inutile dire che il motogiro finì.
Arrivati a Suello il messaggio di conferma di ciò che tutti noi sapevamo già, Davide era morto.Non ricordo se ci ho parlato con sto Davide al bar, era il suo primo motogiro con i motosfigati aveva la moto da poco, non ha avuto tempo di imparare, di vivere ancora, io si.
La prima volta che mi trovai ad affrontare una morte in moto fu nel 2007 credo. Io e il mio migliore amico dell'epoca dovevamo partecipare ad un giro in moto organizzato da un forum di sfigati in moto. Il mio amico aveva invitato anche un nano buttafuori cocainomane con un gzxr1000 che per comodità chiameremo il nano. La prima volta che incontrai il nano fu nella discoteca dove lavorava come buttafuori tempo prima, eravamo convinti di trovare da mangiare e così senza aver cenato ci siamo diretti alla discoteca rollando canne a ripetizione. Arrivati li non ricordo molto, solo che morivo di fame e la mia pressione cominciava a scendere. Finita la serata andammo a casa del nano, anzi nel suo garage e cominciammo a discutere di moto. La differenza di sostanze che ci eravamo fatti era evidente, io andavo a rallentatore e lui a manetta.
Mi chiede che moto ho, una Zrx 1200 R rispondo, è un cancello mi dice.
Gli dico che dipende da chi guida e poi ha un gran motore...
Non capisci un dolce prepuzio umano di moto, mi disse.
Ero appoggiato alla sua moto e cominciai ad incazzarmi, mi sollevai per obiettare e svenni cadendo all'indietro. Caddi sul cavalletto sollevamoto a pochi centimetri dal muro, mi sollevarono e rinvenni, dissi che andava tutto bene e mi lasciarono ma svenni di nuovo e mi presero al volo. Mi sistemarono nell'auto del nano con la radio accesa, non ricordo che musica ci fosse ma io ero beato, con gli occhi chiusi vedevo tutto nero e in mezzo un'onda viola con un contorno bianco che si muoveva con la musica. Stetti li diversi minuti e mi ripresi, dopodiché dissi al nano che saremmo dovuti uscire in moto assieme per vedere alla fine chi avesse ragione.
E così fu.
Il giro sarebbe partito da Milano, punto di ritrovo Pogliani, cosa a me sgradita, poichè li si trovavano sempre i motociclisti milanesi, da sempre miei nemici. Da milano saremmo dovuti andare al punto di ritrovo a Colico e poi andare sul Bernina passando da Tirano. La partenza era fissata per le 9 da Lecco, noi saremmo dovuti andare da Pogliani per le 8.30, noi eravamo veloci e avremmo impiegato meno dei motosfigati.
Invece non andò così.
La sera prima, come di consueto, facemmo una serata dall'Esauro, soprannome datogli da non so chi perchè era un esaurito dedito alle droghe e alla scarsa pulizia della casa. A casa dell' Esauro ho sempre incontrato persone diverse, credo che il motivo fosse per il fatto che spacciava. Quella sera, dicevo, ci demmo da fare, fumai così tanto che per più di un ora dovetti stare in bagno a fissare le piastrelle per poi planare sul letto dell'Esauro mentre gli altri continuavano. Mi svegliarono per andare ma non riuscivo a camminare e mi dovettero aiutare ad andare alla macchina. Quella sera dormii a casa del mio amico e pisciai in giro per la tazza senza rendermene conto, cosa per cui il mio amico mi rimproverò malamente. Il problema ora era che erano le 5 o le 6 del mattino e ci saremmo dovuti svegliare alle 8.
Ci svegliammo alle 9 o giù di li.
Arrivammo da Pogliani e sparammo su per Colico a fuoco. Arrivammo poco dopo i motosfigati e non ci integrammo per nulla. Tra il gruppo dei motosfigati c'erano vari componenti tra cui la vittima designata della giornata, tale Davide. Assieme ai motosfigati c'erano anche due motociclisti molto veloci uno con tl1000r con passeggera e uno con un gsx750, entrambe avevano sospensioni di ottima fattura avendoci lavorato su per bene. Il pilota del tl1000r era anche uso a fare gare in salita.
Il nano guardava il tl e scuoteva la testa ma non sapeva ancora cosa sarebbe successo.
Finito di stare al bar partimmo per il Bernina.
Il gruppo era numeroso e si sfoltì non appena il tl1000 decise di aumentare il passo, andava liscio e veloce e a seguire c'era il gsx750 attaccato a pochi centimetri, io e dietro di me il nano col gsx1000r. Giorni prima mi ero messo a fare esperimenti con le viti delle sospensioni e non capendoci un beneamato dolce prepuzio umano avevo fatto un disastro, la moto vibrava sull'asfalto ondulato era rigida come un legno, non appena i primi due si misero a correre per me non ci fu speranza o morivo o lasciavo il gas. In una curva a sinistra il nano mi passò in piedi sulle pedane facendo fischiare la gomma posteriore in derapata. Il nano non raggiunse mai il tl1000 perchè cominciò a piovere e lui aveva un terrore fottuto della pioggia e mollò il gas, lo raggiunsi e lo passai fullgas, a me la pioggia piace. Arrivati in cima al bivio per Livigno ci fermammo, io mi buttai in terra, ero morto. Mentre fumavo per il richiamino della serata cominciai a preoccuparmi visto che non arrivava più nessuno, guardai il telefono 3 messaggi varie chiamate perse dal mio amico:"Dove siete? c'è stato un incidente. Davide si è fatto male." Informai gli altri dell'accaduto e tornammo giù come fulmini, mano a mano che ci avvicinavamo al posto dove erano tutti la fila di auto ferme aumentava, kilometri di auto ferme, Davide si era schiantato sulle prime curve dove la rotaia è in basso, un guardrail e un muro alto contenevano la strada.
Davide aveva effettuato un sorpasso con la sua 600 sportiva e aveva perso il controllo della moto, era finito contro il guard rail, contro il muro e aveva finito la sua corsa in mezzo alla strada, l'elicottero lo aveva già portato via. La moto era in 3 pezzi per come ricordo, forcellone, serbatoio e avantreno. Non ci fecero passare gli sbirri, rimanemmo a guardare. La ragazza del gruppo dei motosfigati che l'aveva soccorso per prima continuava a piangere, diceva che aveva il torace aperto e gridava.
Inutile dire che il motogiro finì.
Arrivati a Suello il messaggio di conferma di ciò che tutti noi sapevamo già, Davide era morto.Non ricordo se ci ho parlato con sto Davide al bar, era il suo primo motogiro con i motosfigati aveva la moto da poco, non ha avuto tempo di imparare, di vivere ancora, io si.
Re: La morte in moto.
te fai le canne.
Oooh, mo se spiegano tante cose
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Re: La morte in moto.
Dal momento che il racconto è ambientato 13 anni fa, possiamo dire che in passato se le fumasse, oggi non ci è dato saperlo.
Poi tutti abbiamo le nostre dipendenze,dal momento che respiriamo, meglio le canne che tanta altra roba...
Re: La morte in moto.
No MEGLIO NIENTE,
che le canne e tanta altra roba
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Re: La morte in moto.
Vabbè fatte le canne, ma poi non confondere la cioccolata con la merd@
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Re: La morte in moto.
Meglio per Te allora
Re: La morte in moto.
Ciao
Trovo il messaggio di Libero molto sincero e pieno di spunti, per chi vuole coglierli.
Chi non si è mai fatto una canna in gioventù ?
Trovo il messaggio di Libero molto sincero e pieno di spunti, per chi vuole coglierli.
Chi non si è mai fatto una canna in gioventù ?
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Re: La morte in moto.
Io. E quindi?Teteno ha scritto:Chi non si è mai fatto una canna in gioventù ?
Moto meccanicamente in ordine, come appena tagliandata.
Come negli scacchi pensare avanti, almeno cinque mosse.
E abbigliamento protettivo completo, sempre!
Come negli scacchi pensare avanti, almeno cinque mosse.
E abbigliamento protettivo completo, sempre!
Re: La morte in moto.
Anch’ioskywalker67 ha scritto: ↑lun lug 13, 2020 8:36 amIo. E quindi?Teteno ha scritto:Chi non si è mai fatto una canna in gioventù ?
Re: La morte in moto.
Ma avete fatto la Naja ?
Ultima modifica di Teteno il lun lug 13, 2020 1:32 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: La morte in moto.
Ovviamente, essendo del '67.
Moto meccanicamente in ordine, come appena tagliandata.
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Re: La morte in moto.
Non avete mai commesso errori nella vostra vita?
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Re: La morte in moto.
Tanti, e ne ho sempre tratto insegnamento.
Per inciso, non considero un errore farsi una canna, mi lascia del tutto indifferente se non genera conseguenze a carico di altri (ad es. quando qualche deficiente se la fa sulle piste da sci e poi scende "fra le nuvole").
Semplicemente io non l'ho mai fatto, e dal modo in cui tu hai fatto la richiesta mi sembrava che tu dessi per scontato il fatto che farsi una canna sia la normalità più generalizzata, quando così non è.
Per inciso, non considero un errore farsi una canna, mi lascia del tutto indifferente se non genera conseguenze a carico di altri (ad es. quando qualche deficiente se la fa sulle piste da sci e poi scende "fra le nuvole").
Semplicemente io non l'ho mai fatto, e dal modo in cui tu hai fatto la richiesta mi sembrava che tu dessi per scontato il fatto che farsi una canna sia la normalità più generalizzata, quando così non è.
Moto meccanicamente in ordine, come appena tagliandata.
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Re: La morte in moto.
Noo
Forse sono stato troppo conciso, io sono contro tutti i tipi di droga.
Però in gioventù prima di vedere la luce ho fatto degli errori, uno è stato fumare uno spinello ultimo giorno di naja.
Esperienza negativa che non ho più intrapreso.
Non condanno però chi in gioventù ha fatto errori, condanno chi persevera, ma non penso sia il caso di Libero.
Forse sono stato troppo conciso, io sono contro tutti i tipi di droga.
Però in gioventù prima di vedere la luce ho fatto degli errori, uno è stato fumare uno spinello ultimo giorno di naja.
Esperienza negativa che non ho più intrapreso.
Non condanno però chi in gioventù ha fatto errori, condanno chi persevera, ma non penso sia il caso di Libero.
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Re: La morte in moto.
Ad ogni modo è interessante come in un post dove si possono fare tanti ragionamenti il principale sia stato " libero si fa le canne"
Più arrosticini e meno pippe mentali per tutti!
E comunque se qui c'è uno stronzo, quello sono io, e basta. Parola di Gippé
E comunque se qui c'è uno stronzo, quello sono io, e basta. Parola di Gippé
Re: La morte in moto.
avete ragione, ho sbagliato a scrivere quello che ho scritto,
quando ho fatto il militare io giravano pacchi di fumo e canapa, ma oggi che non è più obbligatorio e viene pagato come un lavoro sarà diverso.
quando ho fatto il militare io giravano pacchi di fumo e canapa, ma oggi che non è più obbligatorio e viene pagato come un lavoro sarà diverso.
Re: La morte in moto.
Eh si molto diverso da quei tempi in cui si associava la figura del soldato al maresciallo che rubava dalla mensa o come dici tu al ragazzotto che usciva per la prima volta di casa e doveva trasgredire per forza magari con la cannetta...io a diciotto anni ero nei Balcani a fare una mano al popolo kosovaro che era stato sottoposto a pulizia etnica da parte dei serbi...le mie emozioni non le ho dovute cercare nel fumo...
SV 650 2019